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Cronaca Ponte San Nicolò

Badante senza scrupoli, "Miss Xanax" deruba e rischia di mandare in coma un 93enne

É stata arrestata dopo una lunga indagine la 40enne romena che lo scorso settembre aveva derubato la coppia che doveva accudire. Per mettere a segno il colpo ha imbottito l'uomo di benzodiazepine riducendolo a uno stato semi comatoso prima di scappare nella notte

«Un atto spregevole, da autentici criminali, che commesso nei confronti di persone deboli e indifese». Così il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Liporace, ha definito il furto costato il carcere a Maria Pirvu.

L'arresto

A rintracciarla sono stati i mercoledì mattina i carabinieri di Ponte San Nicolò, che da settembre hanno curato l'indagine raccogliendo indubitabili prove a carico della 40enne. Prove tali da convincere il Gip del tribunale di Padova a emettere nei suoi confronti un ordine di carcerazione per rapina, abbandono di incapace e utilizzo indebito di carta di pagamento. L'hanno scovata a Due Carrare, nella casa di un anziano che assisteva da circa un mese dopo aver trascorso tutto l'inverno in Romania per sfuggire alla Giustizia italiana.

La fuga

L'indagine è partita dalla querela sporta da una donna di Ponte San Nicolò. Stando al suo racconto, la notte tra il 3 e il 4 settembre la badante dei suoi genitori era scomparsa, portando con sé il bancomat della coppia e mandandole un sms il mattino seguente, dicendo di aver trovato lavoro a Treviso. Corsa dai due anziani, la figlia aveva trovato il padre 93enne in stato comatoso. Bloccata la carta aveva poi appurato che nella notte erano stati eseguiti dieci prelievi per un totale di 2300 euro. Indizi che hanno scoperchiato il vaso di Pandora sul piano criminale della romena e messo gli inquirenti sulle sue tracce.

Il furto

La Pirvu dal luglio precedente si era trasferita a casa dei coniugi di 85 e 93 anni, a cui era anche incaricata di somministrare i farmaci. La donna soffre di una lieve demenza, mentre l'uomo era costretto a letto. Studiate le loro abitudini, la badante ha scoperto che il bancomat veniva riposto dall'anziana in un cassetto della sua camera. Qualche giorno prima della fuga, fingendo di stare male e doversi stendere, lo ha rubato sostituendolo con un'altra tessera, elemento che denota la chiara premeditazione.

L'abuso di farmaci

La fase successiva è stata ancor più crudele. Il 93enne si svegliava spesso di notte e non scoperta la Pirvu lo ha imbottito di un intero flacone di Xanax riducendolo a un passo dal coma. L'uomo è stato poi ricoverato una settimana al Sant'Antonio. Ripresosi, è morto a metà ottobre e seppure l'autopsia non abbia evidenziato una correlazione tra la morte e l'intossicazione da Xanax, l'anziano è scomparso prima di ricevere giustizia.

Braccata

Gli inquirenti hanno messo sotto controllo una carta sim comprata dalla Pirvu il giorno della fuga, rimasta inattiva fino a maggio. La donna è stata per qualche mese in Romania, per poi tornare nel Padovano dove ha attivato il cellulare permetterendo ai carabinieri di rintracciarla. Con i colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro si è scoperto che era regolarmente assunta da un'agenzia per il lavoro interinale e che si era trasferita da un'anziano di Due Carrare dove le è stata notificata l'ordinanza.

L'appello

Maria Pirvu, ora nel carcere di Verona, già tre volte era stata denunciata per fatti analoghi ma mai condannata. «Speriamo stavolta in una condanna esemplare» ha sottolineato Liporace ricordando l'importanza della tutela degli anziani, uno degli obiettivi primari dell'Arma. «Ci attiveremo per creare un contatto stabile con Comuni e servizi sociali per individuare tempestivamente le situazioni a rischio, che nel mercato dell'assistenza incontrano dinamiche spesso poco chiare» ha precisato il colonnello. Il publico ministero ha autorizzato la diffusione della fotografia della donna affinché eventuali altre vittime possano riconoscerla e farsi avanti.

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