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Cronaca

Il pranzo di Natale? In famiglia, ma non a casa: ristoranti e trattorie a un passo dal "tutto esaurito"

Lo rivela l'Appe di Padova: la “forbice” dei prezzi per il Natale al ristorante va dai 39 ai 55 euro, con qualche proposta di fascia “top”

Il clima? Non può che essere euforico: esulta l’Associazione Provinciale Pubblici Esercizi (Appe) di Padova per gli ottimi risultati che i ristoranti e trattorie della provincia stanno mettendo a segno. Tanto che a Natale se non verrà registrato il tutto esaurito poco ci manca.

Sold out

Lo rivela Filippo Segato, segretario Appe: «Quest’anno c’è stata una vera e propria corsa alla prenotazione ma le ragioni del boom sono ascrivibili a molteplici fattori. Il primo è che sono diversi anni che i ristoratori non aumentano i prezzi, addirittura in qualche caso si paga meno ora per il menù di Natale o di Capodanno rispetto a qualche anno fa. Il secondo è che il ristorante è visto sempre come luogo ideale e privilegiato per festeggiare con i familiari la ricorrenza tradizionale del Natale. Ultimo fattore, gli “angeli del focolare” stressati dal lavoro, dai figli, dalle commissioni ed incombenze varie, non hanno più tempo né voglia di mettersi ai fornelli a far da mangiare per amici e parenti a casa propria e quindi preferiscono andare al ristorante». L’annuale indagine a campione curata dall’Appe ha messo in evidenza che anche le cene aziendali di questo periodo festivo hanno avuto delle buone performance con alti indici di gradimento. E non può che essere soddisfatto Erminio Alajmo, presidente Appe: «La tendenza al tutto esaurito quasi ovunque per le festività natalizie sono un ulteriore segnale di buon auspicio per il settore, una spinta verso un futuro improntato alla fiducia, che ci auguriamo segni il superamento delle incertezze registrate negli ultimi anni. Anche se gli effetti della pesante crisi economica si fanno ancora sentire e sono sicuramente amplificati dall’ingorgo di tasse di fine anno che drenano la capacità di spesa, in molti, che quotidianamente “tirano la cinghia”, si sono “tuffati” per tempo alla ricerca del locale preferito dove ricreare l’atmosfera familiare e gustare le tante specialità, lasciandosi alle spalle pensieri e preoccupazioni».

Il menu

Sul fronte delle proposte culinarie, la maggioranza dei locali proporrà il classico menù di tortellini in brodo o risotti, seguiti dai bolliti con le salse (dal cren alla pearà), arrosti o spiedi di carne. Senza però disdegnare le varianti più ricercate a base di pesce e crostacei. Dai menù improntati all’uso di prodotti del territorio si passa a quelli a base di ingredienti fantasiosi che richiamano alla mente altre non meno invitanti tradizioni di altri Paesi. E prendono sempre più piede le proposte adatte ad un pubblico vegano e/o vegetariano. «I ristoratori devono infatti “fare i conti” - precisa Alajmo - con l’inarrestabile avanzata del “green food”, senza poi scordare l’obbligo della comunicazione ai clienti degli allergeni presenti nelle varie pietanze». La “forbice” dei prezzi per il Natale al ristorante va dai 39 ai 55 euro, con qualche proposta di fascia “top”.

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