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Cronaca

'Ndrangheta: sequestrati beni per 30 milioni ai fratelli Crupi in tredici province, tra cui Padova

Operazione "Krupy" dei carabinieri del comando provinciale di Latina. Sequestri a Mestrino

I carabinieri del comando provinciale di Latina, supportati dai comandi dell'Arma territorialmente competenti, nella mattinata di mercoledì, nelle province di Arezzo, Caserta, Crotone, Latina, Napoli, Padova, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Venezia e Vibo Valentia, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro emesso il 21 marzo scorso dal tribunale di Latina (sezione penale) nei confronti dei fratelli Crupi, Vincenzo e Rocco. 

SEQUESTRI ANCHE A PADOVA. La misura di prevenzione prevede il sequestro finalizzato alla confisca di beni a loro riconducibili, per un valore complessivo stimabile in circa 30 milioni di euro, in particolare: 13 società operanti nel settore florovivaistico; 36 terreni agricoli; 22 abitazioni; 7 locali adibiti ad esercizi commerciali; 21 fabbricati-magazzini; 2 alberghi; un centro sportivo; 33 veicoli; 26 conti correnti bancari. In particolare, a Padova il Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri ha provveduto al sequestro di un'abitazione al primo piano in via Alcide de Gasperi a Mestrino e del garage di pertinenza dello stesso immobile.

OPERAZIONE "KRUPY". L’attività costituisce la naturale prosecuzione dell’operazione denominata "Krupy", che, il 28 settembre 2015, aveva portato all’esecuzione di 19 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Roma, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione in concorso ed associazione di carattere transnazionale pluriaggravata.

L'INIZIO. I provvedimenti dell’epoca erano scaturiti da un’articolata attività d’indagine - avviata dai carabinieri di Latina nel mese di maggio 2012, coordinati dalla d.d.a. di Roma, che ha operato in collegamento investigativo con altre direzioni distrettuali antimafia, con il coordinamento della direzione nazionale antimafia e in costante collaborazione con l’autorità giudiziaria e la polizia olandese (national crime squad) - che aveva consentito di accertare l’operatività nel capoluogo pontino di un sodalizio, capeggiato dai fratelli Crupi, collegato a una delle più potenti e pericolose cosche della ‘ndrangheta, i "Commisso" di Siderno (Reggio Calabria), dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dall’olanda attraverso la propria ditta "Krupy srl", con sede legale a Roma e base operativa a Latina, che aveva assunto una posizione di assoluto rilievo nel commercio florovivaistico tra l’Italia e l’Olanda. Nel corso dell’intera operazione erano inoltre state arrestate in flagranza di reato 3 persone ed erano stati sequestrati circa 17 chili di cocaina, 20 tonnellate della cioccolata ricettata a Latina e 15 sul territorio olandese.

GLI ACCERTAMENTI PATRIMONIALI. Parallelamente a questa attività investigativa erano stati svolti accertamenti di tipo patrimoniale, in collaborazione con il "nucleo antifrode" - Agenzia delle Entrate - di Roma che avevano consentito di documentare la riconducibilità ai fratelli Crupi dei beni in questione. La straordinaria articolazione del patrimonio del sodalizio indagato ha impegnato per più di un anno i militari operanti, dal momento che i beni erano stati abilmente "spalmati" su 13 province del territorio nazionale ed in molti casi intestati a fidati prestanome senza collegamenti evidenti con i vertici dell’organizzazione criminale. "Solo la certosina analisi dell’enorme mole di dati raccolti e l’incrocio con le risultanze investigative ha consentito di comprovare la connessione dei fiduciari con i fratelli Crupi - si legge in una nota dei carabinieri - i quali spesso avevano occultato i legami societari con avanzate operazioni finanziarie effettuate mediante istituti in paesi c.d. 'off-shore'".

IL SEQUESTRO. Il Tribunale di Latina ha accolto in pieno la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Roma - direzione distrettuale antimafia sulla scorta degli accertamenti del Nucleo investigativo, disponendo il sequestro di tutti i beni dei fratelli Crupi. L’udienza per la decisone, in contraddittorio tra le parti, in ordine alla misura patrimoniale nonché all’applicazione di quella personale della sorveglianza speciale nei confronti dei fratelli Vincenzo e Rocco, è stata fissata per il 18 luglio dinnanzi al Tribunale di Latina - sezione penale.

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