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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

2017, la Nefrologia di Padova riconfermata per il quarto anno consecutivo ai vertici mondiali

La classifica dei più importanti esperti del mondo nei vari settori della Medicina pubblicata ogni anno vede il professor Lorenzo Calò dell’Azienda ospedaliera - Università di Padova confermato primo al mondo nell’ambito delle malattie renali anche per il 2017

La classifica dei più importanti esperti del mondo nei vari settori della Medicina pubblicata ogni anno vede il professor Lorenzo Calò dell’Azienda ospedaliera - Università di Padova confermato primo al mondo nell’ambito delle malattie renali anche per il 2017, in particolare nelle malattie genetiche rare del trasporto tubulare renale come la Sindrome di Gitelman e la Sindrome di Bartter. Questa classifica, basata su un’estesa revisione delle pubblicazioni scientifiche in Nefrologia degli ultimi dieci anni, dà notevole prestigio alla Nefrologia italiana e contribuisce al primato europeo già ottenuto dall’Azienda ospedaliera - Università di Padova nel campo delle malattie rare.

PRIMATO PER IL 4° ANNO CONSECUTIVO. Il riconoscimento, assegnato anche quest’anno, per il quarto anno consecutivo al professor Lorenzo Calò, è ulteriormente sottolineato dalla richiesta da parte dell’organizzazione internazionale "Kidney disease improving global outcomes" (Kdigo) di farlo partecipare con alcuni esperti mondiali alla stesura delle Linee Guida di diagnosi e trattamento per la sindrome di Gitelman ("Kdigo consensus conference on Gitelman syndrome"). Le Linee Guida predisposte sono state pubblicate sulla rivista scientifica Kidney International, tra le riviste scientifiche nefrologiche più qualificate in ambito internazionale (Kidney International 2017; 91:24-33).

CHI È IL PROFESSOR CALÒ. Il professor Calò, nefrologo, ipertensiologo ed internista, direttore della Nefrologia 2 dell’Azienda Ospedaliera di Padova, è anche direttore eletto della Scuola di specializzazione in Nefrologia dell’Università di Padova. Da quasi trent’anni segue in particolare la sindrome di Gitelman e la sindrome di Bartter, malattie renali genetiche rare che compromettono il riassorbimento tubulare renale di potassio e di magnesio. La conseguente riduzione nel sangue di potassio e magnesio può indurre l’insorgenza di aritmie cardiache che nei casi più gravi possono anche essere fatali e, seppur raramente, anche evolvere verso l’insufficienza renale cronica. L’analisi genetica identifica la mutazione nel gene che codifica per la proteina responsabile del trasporto tubulare renale del potassio permettendo con certezza la diagnosi.

L'AMBULATORIO DEDICATO. Il professor Lorenzo Calò, riconosciuto punto di riferimento non solo nel Triveneto ma anche a livello nazionale per la gestione clinica e la diagnosi di queste malattie, gestisce inoltre un ambulatorio dedicato al completo iter diagnostico, al trattamento terapeutico ed al follow-up dei pazienti con sindrome di Gitelman e sindrome di Bartter istituito nell’Azienda ospedaliera di Padova, uno dei pochi a livello nazionale. A questo ambulatorio si rivolgono pazienti provenienti da tutta Italia.

GLI STIDI DI CALÒ. Un aspetto peculiare di queste malattie genetiche renali riguarda lo studio delle basi cellulari e molecolari dell’ipertensione arteriosa. Il quale il professor Calò ha fatto di queste malattie un riconosciuto modello umano unico portandolo alla ribalta mondiale. I pazienti con queste patologie, infatti, pur possedendo molte caratteristiche biochimiche ed ormonali tipiche dell’ipertensione arteriosa, non hanno l’ipertensione. Pertanto, capire perché questi pazienti non diventano ipertesi pur possedendo caratteristiche ormonali e biochimiche dell’ipertensione arteriosa, può essere di grande importanza per capire le basi cellulari e molecolari dell’ipertensione arteriosa stessa. Gli studi del professor Lorenzo Calò hanno permesso di delineare nell’uomo nuovi meccanismi biochimici e identificare nuove proteine che possono svolgere un importante ruolo nella conoscenza della fisiopatologia dell’ipertensione arteriosa, nell’efficacia del suo trattamento e di quello delle complicanze cardiovascolari e renali dell’ipertensione.

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