Come è morto Nicola? C'era qualcuno con lui sull'argine che costeggia il canale nel quale è stato trovato il corpo? Qualcuno che potrebbe aver assistito alla scena senza dare l'allarme? A 16 mesi dal ritrovamento del cadavere di Nicola Tincani, annegato nel Bisatto nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 2014, la morte del 17enne di Monselice resta ancora velata dal mistero. Nella puntata di "Chi l'ha visto?", andata in onda mercoledì sera su Rai3, sono intervenuti mamma Susanna e papà Vanni. La madre ne è convinta: "Qualcuno si è voluto liberare di lui".

UNA MORTA ANCORA SENZA RISPOSTE. Sul caso era stata aperta un'inchiesta dal pubblico ministero Federica Baccaglini. I ragazzi che erano con lui erano stati ascoltati per far luce sul motivo che avrebbe spinto il 17enne a percorrere l'argine tornando verso casa, un tragitto che a quanto pare non era solito compiere, specialmente a quell'ora di notte. Fra le ipotesi, che il ragazzo avesse bevuto troppo e fosse scivolato in canale senza riuscire a tirarsene fuori, ma potrebbe esserci qualcuno che sull'accaduto sa qualcosa di più e non ha mai parlato.

"SI SONO VOLUTI LIBERARE DI LUI". Il giovane quel tragico sabato sera aveva trascorso una serata fra amici. Uno dei ragazzi che era con lui quella notte ha raccontato che Nicola aveva bevuto molto, pensando di anestetizzare in questo modo il dolore per il piercing al capezzolo che era intenzionato a farsi fare. L'amico poi se n'era andato. Pare che in discoteca dei ragazzi più grandi avesse deriso il 17enne. Cosa poi sia accaduto dopo, quando Nicola ha preso la sua bici, non è ancora venuto fuori. È caduto da solo? O ha incontrato qualcuno, che poi lo ha trascinato e gettato nel canale?