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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Caso Tincani, Chi l'ha visto mostra sms choc: "In cinque sappiamo"

Un amico del giovane monselicense morto annegato nel Bisatto aveva scritto su Whatsapp di sapere che il 17enne non era caduto in acqua. La trasmissione di Rai3 ha raggiunto l'autore nella puntata di giovedì

"Siamo in cinque persone a sapere come è andata. Lui non è caduto in acqua". È un messaggio inviato tramite Whatsapp da un amico di Nicola Tincani, il 17enne di Monselice annegato nel Bisatto nella notte tra il 22 e il 23 febbraio 2014, la cui morte resta ancora velata dal mistero. L'sms è stato diffuso dalla trasmissione televisiva "Chi l'ha visto?", andata in onda su Rai3 mercoledì.

"SIAMO IN 5 A SAPERE COM'È ANDATA". Il programma è tornato ad occuparsi del giallo sulla prematura scomparsa del giovane padovano, il cui corpo è stato rinvenuto nelle acque del canale. Nella chat, tra un amico di Nicola e una ragazza, il primo lascia intendere di sapere qualcosa sulla tragica fine del 17enne, ma non scrive altro per non essere compromesso. Raggiunto al telefono da "Chi l'ha visto?", l'autore del messaggio si rifiuta di parlare e ribadisce di avere solo detto qualcosa che gli era stato riferito da terzi, confermando di non avere visto nulla e di avere raccontato ciò che sapeva alla polizia.

"NON ERA SOLO". Nel corso del programma, è stato intervistato anche il fratello di Nicola: "Stava maturando, ci stavamo avvicinando", ha raccontato alle telecamere. Anche lui, come i genitori, non crede che Nicola quella notte fosse solo.

IL PIERCING. Il ragazzo era stato in una discoteca e pare avesse bevuto molto. Secondo un amico che era con lui, e che abbandonò il locale poco dopo l'una, il 17enne era rimasto con dei ragazzi più grandi ed era intenzionato a farsi un piercing quella notte, per questo aveva deciso di bere, per anestetizzare il dolore. Le telecamere riprendono Nicola uscire in sella alla sua bici alle 2.17. Un orario importante, perché, secondo gli accertamenti, alle 3 il ragazzo era già morto.

PORTAFOGLI SCOMPARSO, RAPINA? Quando il corpo è stato rinvenuto nel Bisatto, addosso gli sono stati rinvenuti diversi effetti personali, ma non il portafogli, nero, in pelle, con i documenti del monselicense all'interno. Questo particolare ha indotto gli inquirenti a non escludere l'ipotesi della rapina finita male. Per questo il programma ha diffuso le foto di un portafogli simile a quello di Nicola, invitando chi eventualmente lo avesse ritrovato a farsi vivo, per aiutare gli inquirenti a mettere insieme i pezzi del puzzle e capire cosa sia realmente accaduto.

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