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Cronaca

Studenti padovani sempre più portati per la matematica

In base agli ultimi dati dell'indagine Ocse-Pisa 2012 sulle competenze degli studenti quindicenni, il Veneto è al 14esimo posto della classifica mondiale per la matematica. Il parere degli alunni del liceo Fermi

Secondo l'indagine Ocse-Pisa 2012 sulle competenze degli studenti quindicenni, il Veneto è al 14esimo posto della classifica mondiale per la matematica. Per quanto riguarda le competenze nella lettura è al 13esimo posto. Il Veneto si distingue anche nelle scienze: le performance degli studenti piazza la regione al 12esimo posto della classifica mondiale. Il rendimento scolastico è collegato, secondo l'Ocse, alla disciplina e alle frequenze: in Italia la percentuale di chi non è mai arrivato tardi a scuola è molto più elevata in Veneto e in altri regioni del nord, rispetto al sud.

A LIVELLO NAZIONALE. Nonostante i punteggi delle performance dei quindicenni italiani (490) siano ancora al di sotto della media Ocse (496), l'Italia è tra i paesi che hanno registrato un miglioramento ''più marcato'' per la matematica (485 punti contro 494 media Ocse) e le scienze (494 contro 501), in particolare tra il 2006 e il 2009. Dal 2003 al 2012 sono diminuiti di 7 punti percentuali gli studenti italiani con competenze molto basse in matematica, anche se sono ancora il 25% del totale, contro una media Ocse del 23%.

A PADOVA. Per gli studenti veneti la matematica sembra non essere più la "bestia nera" che è stata per anni. All'uscita dal liceo scientifico Fermi di Padova erano in molti gli studenti a stupirsi di questi risultati, ma per alcuni di loro si tratta di un trend per alcuni versi prevedibile. "Probabilmente perché non mi hanno interpellato - ironizza Matteo - la matematica resta difficile, i teoremi sono sempre quelli, non sono cambiati". "Forse anche la tecnologie e l'informatica - aggiunge invece Francesca - hanno la loro importanza. È ovvio che la nostra generazione ha più affinità con la logica e quindi magari anche con la matematica rispetto a quelle passate". Per altri c'è anche la consapevolezza delle opportunità lavorative che può garantire lo studio delle materie scientifiche. "Già trovare un lavoro sarà difficile per noi - riflette una loro compagna, Alessandra - non studiare le materie scientifiche vorrebbe dire tagliarsi fuori dal mondo della tecnologia, dell'hi tech, delle start up, e via di seguito. Penso che questo sia chiaro a tutti. La matematica resta complessa e per molti indigesta, ma pare che non abbiamo alternative". "Certamente gli studenti del liceo scientifico - ha commentato la dirigente scolastica, Alberta Angelini - hanno una certa predisposizione alla matematica, ma è indubbio che stiamo ottenendo risultati molto alti, anche per merito degli insegnanti di matematica che più che in altri dipartimenti si scambiano competenze ed esperienze". Il liceo, osserva Angelini, "è una scuola difficile già di suo, quindi chi arriva qui è, per così dire, già temprato. Ma negli anni sono stati introdotti anche aiuti e sostegni, per esempio qui vicino a me c'è un'aula studio di fisica per rafforzare in alcuni alunni i concetti appresi al mattino, o le Olimpiadi della fisica e della matematica, che in un certo qual modo incentivano e reinventano l'apprendimento".

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