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Cronaca Montagnana

Insulti Kyenge, Draghi: "Io razzista? Mio figlio battezzato da congolese"

Il consigliere leghista, indagato per aver postato su Facebook una foto del ministro implicitamente associata a un gorilla, in sua difesa intende mostrare al pm le foto del sacramento celebrato da un sacerdote africano

 A differenza di Dolores Valandro, rinviata a giudizio senza interrogatorio - e poi condannata - per gli insulti rivolti su Facebook al ministro dell'integrazione Cecile Kyenge, il consigliere leghista e assessore di Montagnana Andrea Draghi, indagato per diffamazione a causa di un'immagine offensiva da lui condivisa sul social network (una foto della Kyenge implicitamente associata al gorilla di una nota pubblicità), verrà ascoltato dal pubblico ministero Sergio Dini e, come riportano i quotidiani locali, intende giocarsi tutte le sue carte per dimostrare la propria buona fede e soprattutto scrollarsi di dosso l'accusa di razzismo. Come? Portando all'interrogatorio le foto del battesimo del figlio, celebrato da un sacerdote congolese, proprio come il ministro.

ACCUSA E DIFESA. Il caso era scoppiato in seguito alla denuncia dell’esponente del Pd Giulia Narduolo, che aveva puntato i riflettori sull'immagine incriminata della Kyenge pubblicata da Draghi con la scritta "Dino dammi un crodino". A seguito di un'informativa della Digos è stato aperto un fascicolo d’indagine che ha portato all'iscrizione di Draghi nel registro degli indagati con l’accusa di diffamazione aggravata dall'odio razziale. in sua difesa l'assessore alla sicurezza di Montagnana aveva scritto una lettera indirizzata al sindaco del proprio Comune, al presidente della Provincia, Barbara Degani e al ministro.

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