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Cronaca Fontaniva

Omicidio di Fontaniva, arrestato il killer: un giovane 25enne del posto

Dopo un lungo interrogatorio, l'assassino del 72enne Alfredo Giacon ha confessato. Si tratta di Samir Muzzin, italiano di seconda generazione, residente a Grantorto coi familiari, operaio attualmente disoccupato. All'origine una violenta reazione del ragazzo dopo che la vittima avrebbe avanzato delle proposte sessuali non gradite dal primo

Caso risolto. Dopo 48 ore dal ritrovamento, martedì, sulle rive del Brenta a Fontaniva, in una località, la spiaggetta di "Ceo Pajaro", gettonata per incontri appartati tra omosessuali, del cadavere semisommerso in un'ansa del fiume di Alfredo Giacon, il 72enne ex gestore ormai in pensione del bar "Borsa" a Cittadella, nella notte tra giovedì e venerdì l'assassino è stato sottoposto a fermo con l'accusa di omicidio volontario e rapina aggravata. Nelle prossime ore è attesa la convalida dell'arresto.

VIDEO: Guarda le immagini del luogo del ritrovamento

PROPOSTE SESSUALI. Si tratta di Samir Muzzin, un 25enne italiano di seconda generazione, figlio di padre padovano e madre marocchina, residente a Grantorto coi familiari, operaio attualmente disoccupato, che, dopo un lungo interrogatorio, ha confessato di aver commesso l’efferato omicidio. La violenta reazione del ragazzo sarebbe scaturita dopo che la vittima avrebbe avanzato delle attenzioni sessuali non gradite dal primo. L'indagato avrebbe aggredito Giacon colpendolo mortalmente con una pietra.

VIDEO: La lunga notte di follia dell'assassino

LA CONFESSIONE. Nelle scorse ore, per venire a capo del caso, nel corso delle indagini i militari del comando provinciale di Padova e della compagnia di Cittadella avevano sentito numerose persone, in particolare frequentatori abituali del luogo del ritrovamento del cadavere. L'attenzione si era quindi concentrata sul giovane 25enne, raccogliendo numerosi indizi di fronte ai quali quest'ultimo è crollato dopo ore di interrogatorio reso davanti al magistrato: "Ho fatto una cazzata, mi devo togliere un peso. Non so cosa mi è preso, non ci ho visto più".

LA RICOSTRUZIONE. Le importanti lesioni rilevate sulla testa della vittima, la mancanza del telefono cellulare e del portafoglio e il luogo del ritrovamento avevano indirizzato le indagini verso il reato di rapina maturato nell'ambiente omosessuale. Le indicazioni fornite, nell’immediato, dai familiari, riconducevano il grave fatto tra le ore 20.30 di domenica 4 maggio e le 3 di lunedì. L'ascolto di decine di testimoni legati all’ambiente e alla vittima hanno permesso agli inquirenti di stringere il cerchio sul 25enne. È emerso che l’assassino, dopo essersi appartato, alle prime “avances” del 72enne ha reagito in maniera violenta, colpendolo alla testa per tre-quattro volte con un sasso raccolto sul posto e poi lanciato via. Lasciatolo a terra moribondo, si è impossessato del portafogli e del cellulare custodito nel portaoggetti dell'auto della vittima, per poi allontanarsi.

NOTTE DI ORDINARIA FOLLIA. Con il denaro rinvenuto nel portafoglio, circa 90 euro, l’omicida si è recato a Padova per acquistare della cocaina e consumare un rapporto sessuale con una prostituta, non facendosi mancare, subito dopo, una sosta nella sala Bingo dell’Arcella per tentare la fortuna e un ulteriore rapporto a pagamento.

Omicidio Fontaniva: i luoghi (foto: Alessandra Russo)

LE MULTE DEI VIGILI. Fondamentali per ricostruire la rete di frequentatori della zona di Ceo Pajaro e quindi risalire all'autore dell'efferato delitto sono state le denunce e multe scaturite dai controlli in zona da parte della polizia locale per il rispetto dell'ordinanza che vieta in quell'area di fermarsi con mezzi o di intrattenersi in atteggiamenti indecorosi. Controlli e multe in cui erano incappati di recente anche Giacon e il suo assassino. 

COMPLICI? Sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire le fasi successive all’aggressione, per capire se il 25enne abbia avuto dei complici, considerando che il corpo della vittima è stato trovato a qualche metro di distanza dal posto in cui è avvenuta l'aggressione violenta, o se comunque qualcuno testimone in qualche modo della scena abbia omesso di intervenire in soccorso dell'anziano.

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