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Cronaca

Omicidio Noventa, sesta udienza: la difesa chiede l'assoluzione di Debora Sorgato

Secondo i legali Morachiello e Motta, la sorella dell'autotrasportatore ballerino è innocente. Nell'arriga portata in aula escludono che la donna abbia partecipato al delitto

"Crediamo molto nell'innocenza di Debora e abbiamo chiesto l'assoluzione. Non era presente nel momento del delitto, era a casa", questo l'intervento dell'avvoccato Roberto Morachiello che assieme al collega Luca Motta martedì ha portato in aula la difesa di Debora Sorgato accusata con il fratello Freddy e Manuela Cacco dell'omicidio di Isabella Noventa, la segretaria 55enne di Albignasego scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 gennaio dello scorso anno.

CACCO. Secondo i legali di Debora Sorgato sarebbe falsa anche la versione fornita dei fatti fornita ai giudici nell'incidente probatorio da Manuela Cacco. Escludono infatti che ad uccidere Isabella sia stata Debora, a colpi di mazzetta, così come aveva raccontato la tabaccaia di Camponogara (Venezia) in carcere con l'accusa di stalking e omicidio premeditato, per la quale il pm Giorgio Falcone ha fatto la sua richiesta pene di 16 anni e 8 messi per lo stalking e la simulazione di reato.

NESSUN MOVENTE. "Debora non aveva nessun movente per uccidere Isabella. Nessun rancore contro di lei ed è stata coinvolta all'ultimo. Abbiamo passato sette ore a smontare parola per parola le dichiarazioni di Manuela Cacco che non hanno nessuna verità e che non erano neanche difficili da contrastare", ha spiegato l'avvocato Morachiello al termine dell'udienza.

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PROCESSO. Nel corso della prima udienza, Freddy Sorgato aveva presentato un manoscritto di cinque pagine, fornendo la sua versione dei fatti sulla notte in cui morì la segretaria di Albignasego. Nella seconda udienza, invece, i fratelli e la tabaccaia veneziana non avevano tradito alcuna emozione, ascoltando impassibili la lettura delle oltre 300 pagine di requisitoria. Secondo il pm Falcone il movente dell'omicidio sarebbe la gelosia. Un sentimento che avrebbe spinto Debora Sorgato ad uccidere Isabella, gelosa del rapporto con il fratello, e al tempo stesso preoccupata che la donna si potesse attaccare ai soldi di Freddy. Non solo, a monte ci sarebbe stato anche un sentimento di rabbia per le pene d'amore del fratello. Lo stesso sentimento avrebbe mosso anche Manuela Cacco, gelosa del rapporto tra Freddy (di cui lei era l’amante) e Isabella.

IN AULA. Nel corso della terza udienza, invece, il pm Giorgio Falcone ha fatto la sua richiesta pene per i tre imputati. Nella quarta udienza, il legale della famiglia Noventa Gian Mario Balduin, ha chiesto 3 milioni e 300mila euro di risarcimento, mentre l'ex marito di Isabella, Piero Gasparini, assisstito dall'avvocato Ernesto De Toni, ne ha chiesti 150mila. Nella quinta la parola è passata all'avvocato difensore di Manuela Cacco, Alessandro Menegazzo, il quale ha sostenuto che la sua assistita non sarebbe stata a conoscenza degli intenti delittuosi dei fratelli Sorgato, scoperti solo ad omicidio compiuto. Sempre secondo il legale, questi ultimi avrebbero usato la donna, convincendola ad indossare i vestiti di Isabella per mettere in atto la messinscena davanti alle telecamere in centro a Padova. Un dettaglio riemerso durante l'arringa è quello delle presunte minacce ricevute dalla veneziana durante la permanenza nel carcere di Verona: intimidazioni avvenute per interposta persona ma la cui paternità sarebbe da attribuire a Debora Sorgato.

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