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Cronaca Vigonza

Omicidio di Vigonza: i vigili del fuoco sondano il canale alla ricerca dell'arma del delitto

Si cerca un oggetto contundente compatibile con le lesioni riscontrate sul corpo (in particolare sul volto e su un orecchio) di Matteo Venturini, il 37enne deceduto giovedì notte

I sommozzatori dei vigili del fuoco si sono messi al lavoro, lunedì pomeriggio, alla ricerca, nel canale Tegola a Pionca di Vigonza da cui è stato recuperato, morente, Matteo Venturini - il 37enne, residente a Mirano (Venezia) e domiciliato di fatto in un campo nomadi di via Salgari a Santa Maria di Sala (Venezia), deceduto nella notte tra giovedì e venerdì -, di un oggetto contundente compatibile con le lesioni riscontrate sul corpo (in particolare sul volto e su un orecchio) del giovane. Finora non sarebbe stato trovato nulla.

SI INDAGA PER OMICIDIO. Prosegue, intanto, il lavoro del Nucleo investigativo dei carabinieri. Accantonata la pista iniziale del suicidio, ora le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Roberto D'Angelo, sono tutte rivolte alla ricerca degli assassini del giovane (nei giorni scorsi è stato infatti aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale a carico di ignoti). A portare gli inquirenti in questa direzione, gli esiti dell'autopsia, quelle profonde ferite alla testa e all'orecchio frutto di un probabile violento pestaggio con un corpo contundente (ad opera - si pensa - di più di un aggressore).

L'AUTOPSIA. L'esame autoptico avrebbe infatti confermato - come riportano i quotidiani locali - che, a provocare il decesso, sarebbe stata una lenta emorragia cerebrale causata dalle profonde lesioni inferte al capo della vittima, soccorsa intorno alla mezzanotte e poi spirata, alle 2.30 di venerdì, nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Padova. 

UN "REGOLAMENTO DI CONTI". Ignoti i responsabili di quello che pare essere stato uno spietato regolamento di conti, così come ignoto resta il movente del delitto, anche se la pista seguita dagli inquirenti sarebbe quella di uno sgarro o di un debito non saldato nell'ambito di qualche affare probabilmente illecito. Quella sera, Venturini si doveva incontrare con qualcuno, forse con i suoi assassini. Com'è arrivato fino a Vigonza dal campo nomadi nel Veneziano in cui dimorava con la sua compagna?

LE TELECAMERE. Ulteriori elementi potrebberto essere forniti dall'esame delle telecamere di videosorveglianza: gli investigatori starebbero sondando non solo le immagini registrate nelle vicinanze del canale, ma anche quelle immortalate dagli occhi elettronici disseminati lungo il tragitto che avrebbe percorso quella sera la vittima, forse in macchina, forse accompagnata dai suoi stessi aggressori.

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