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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

L'Oréal è a emissioni zero grazie alla caldaia a biomasse solide prodotta nel padovano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

C'è anche un po' di Veneto nel nuovo stabilimento "verde" di L'Oréal, il più grande per dimensioni produttive dei quarantacinque posseduti dal gruppo nel mondo, con quattrocento dipendenti e 1,1 miliardi di fatturato, inaugurato lo scorso luglio alla presenza del ministro dell'ambiente Gian Luca Galletti e di Giuliano Poletti a Settimo Torinese.
Uno stabilimento che grazie a un sistema di teleriscaldamento e teleraffrescamento, all'energia solare da pannelli fotovoltaici e a una centrale energetica a biomasse, ha come obiettivo le "emissioni zero".

Proprio la caldaia a biomasse solide è stata progettata e fornita da Uniconfort, azienda di San Martino di Lupari che da oltre sessantacinque anni lavora nel campo della valorizzazione energetica delle biomasse, uno dei maggiori player del settore che si distingue per l'alta tecnologia e qualità.
Una caldaia di ultimissima generazione, già oggetto di visite da parte della stampa specializzata di diversi Paesi europei.

"La nostra caldaia viene utilizzata per alimentare un impianto di cogenerazione gestito dalla Solis (società facente parte del gruppo di Elaris Holding) a un chilometro di distanza dall'azienda. - spiega Davis Zinetti, amministratore delegato di Uniconfort - L'impianto genera 4,1MW di potenza termica e 1 MW elettrico.
L'energia elettrica prodotta viene venduta alla rete, l'energia termica viene invece utilizzata per scaldare l'acqua necessaria per alimentare il sistema di teleriscaldamento che L'Oréal utilizza per il riscaldamento e il rinfrescamento dei locali di lavoro, ma anche per alimentare una rete di teleriscaldamento a servizio di condomini, centri commerciali, ospedali e fabbriche di Settimo Torinese".

La caldaia è alimentata con cippato a filiera corta, acquistato cioè da produttori locali, che lo ricavano dalla pulizia virtuosa dei boschi situati nei dintorni.
Grazie all'utilizzo di questo combustibile verde le emissioni di CO2 si riducono a zero. L'uso di biomasse è infatti a bilancio nullo rispetto all'anidride carbonica, perché durante la combustione viene rilasciata la stessa quantità di CO2 fissata dalle piante durante la crescita.
Non solo. L'impianto adotta sofisticati sistemi di abbattimento delle polveri sottili, dell'ossido di azoto e del monossido di carbonio grazie a particolari filtraggi, garantendo la massima sostenibilità ambientale. E senza aggravi di costi, anzi, visto che il costo delle biomasse solide è inferiore fino alla metà rispetto all'equivalente combustibile derivato dagli idrocarburi.

Ancora una volta, quando si parla di caldaie a biomasse solide, il partner obbligato in Italia e all'estero è proprio Uniconfort, che nel 2016 ha raggiunto il traguardo di più di 2800 caldaie prodotte nei suoi oltre sessantacinque anni di attività.
Un traguardo che ha significato anche un risparmio per l'ambiente di 100mila tonnellate di emissioni di CO2, l'equivalente di quanto esce dal tubo di scappamento di 10mila automobili che fanno il giro completo della terra.

Le sue caldaie ad uso industriale, con potenza tra i 90 kWt e i 25 MWt, scaldano aziende, piscine, ospedali, alberghi, scuderie, imprese agricole e grazie al teleriscaldamento anche quartieri o intere città in Italia e all'estero, in America, Africa, Europa, Asia e Oriente.
Ciò avviene grazie alla capacità di innovare in un settore, quello dell'energia generata da fonti rinnovabili, che spesso trae vantaggio degli incentivi ma che, per quanto riguarda le biomasse solide, è appetibile anche senza sostegno.

"L'energia termica ed elettrica prodotta dalle biomasse solide non solo è ecologica ma è anche molto conveniente, offrendo risparmi sino al 50% rispetto ai combustibili fossili- continua Zinetti - e questo è vero sia quando si brucia il cippato o il pellet standard acquistati sul mercato, ma anche e soprattutto se si valorizzano energeticamente gli scarti delle aziende agroforestali, dell'industria alimentare, delle segherie, e perfino delle stalle, materiali che da oneroso residuo da smaltire, diventano combustibile a costo zero.
Un processo che Uniconfort è in grado di sviluppare, grazie a tecnologie uniche al mondo e a una capacità di innovazione che, unitamente all'affidabilità ed alla qualità dei nostri impianti, ci rende in questo settore competitor unico sul mercato mondiale".

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