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Cronaca

Nasce osservatorio contrabbando e contraffazione dei tabacchi

Prima iniziativa in Italia nel suo genere, è stato costituito lunedì al Bo. Partner l'università di Padova, i produttori di tabacco e le istituzioni. Tra gli obiettivi anche il recupero delle mancate entrate dello Stato

Padova ha dato i natali, lunedì, alla costituzione del primo Osservatorio permanente per la lotta al contrabbando ed alla contraffazione dei tabacchi lavorati. L'iniziativa rappresenta il coronamento dell'impegno portato avanti da alcuni anni dal dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario dell’università di Padova assieme all’esperienza di tutti gli operatori della produzione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti del tabacco presenti in Italia e all’impegno delle Istituzioni a contrastare il commercio illecito di sigarette.

CALO IN ITALIA. Un osservatorio che nasce “con l'obiettivo di analizzare il fenomeno del contrabbando raccogliendo tutti i dati possibili ad elaborare proposte per quanto riguarda il contrasto ed eventuali interventi di modifiche normative” come ha sottolineato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti durante il suo intervento al convegno di costituzione al palazzo del Bo. “Il fenomeno per fortuna in Italia è in calo - ha proseguito Roberti  - ma è in aumento in altri paesi dell'Unione Europea. Probabilmente noi siamo diventati un paese di transito più che di consumo delle merce di contrabbando, poiché il prezzo delle sigarette è contenuto, ma è un fenomeno che riguarda tutti noi e per questo dobbiamo contrastarlo nella maniera più efficace anche grazie alla cooperazione internazionale''. L’Osservatorio si prefigge il comune obiettivo non solo di salvaguardare lo specifico settore di produzione, ma anche di recuperare le mancate entrate dello Stato e, non ultimo, di tutelare i consumatori ai quali garantire l’ingresso sul mercato di prodotti che rispettano la normativa vigente a livello nazionale ed europeo.

COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI. Un’analisi confermata dagli interventi che si sono succeduti nella mattinata da parte anche del rappresentante della Guardia di Finanza, il colonnello Giuseppe Arbore, che ha sottolineato che “dove il prezzo medio è più elevato, è più alta l’appetibilità del contrabbando”. “L'Università si è fatta promotrice - ha spiegato Enrico Mario Ambrosetti, presidente dell’Osservatorio – una significativa opportunità di ricerca e di collaborazione tra le istituzioni volta a prevenire e reprimere un fenomeno che è strettamente collegato con la criminalità organizzata”. Spesso il contrabbando di sigarette si unisce al traffico di droga o dei rifiuti. “Non è più il tempo dei motoscafi blu che a Napoli portavano le sigarette. Oggi è un fenomeno transnazionale che dai paesi dell'Est, in particolare quelli adriatici, rende l'Italia primo ponte per un fenomeno criminale che si diffonde in tutta Europa”. Anche l’onorevole Alberto Giorgetti ha sottolineato come le politiche fiscali e di prezzo aiutino il contrasto alla illegalità, mentre l’ex ministro Flavio Zanonato ha ricordato la “necessità di un quadro normativo repressivo certo” e che questa sia una “battaglia a livello europeo anche per aumentare la cultura del rispetto della legalità”.

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