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Cronaca

«Sostituire la pena in carcere con la misura dei domiciliari»

I legali di Valentina Boscaro, 32 anni, reclusa dal 18 ottobre scorso per l'omicidio del fidanzato Mattia Caruso, negano l'ipotesi che la loro assistita possa reiterare il reato o allontanarsi

Il carcere sta stretto a Valentina Boscaro 32 anni. Attraverso i suoi legali l'indagata trentunenne, accusata dell'omicidio del fidanzato Mattia Caruso, ha presentato appello al tribunale del Riesame con l'obiettivo di proseguire la misura detentiva agli arresti domiciliari. La donna dal giorno della sentenza si trova reclusa in carcere a Montorio. A presentare l'appello è stato il suo avvocato Ferdinando Bonon che la assiste con il collega Alberto Berardi. La trentaduenne è stata condannata a 24 anni di reclusione dopo che ha ucciso Mattia Caruso con un unico, ma letale, fendente al cuore. 

La spiegazione dei legali

I punti fermi su cui si basa l'appello dei legali di Valentina Boscaro sono chiari. Di fatto la loro assistita quando si trovava agli arresti domiciliari ha sempre rispettato tutti gli obblighi di legge a cui era sottoposta. Viene poi mostrato pollice verso dagli avvocati sulle possibilità che la donna possa reiterare il reato o allontanarsi dal luogo di detenzione domiciliare. Proprio sulla reiterazione del reato e il pericolo di fuga si è invece espresso a favore del carcere il giudice Mariella Fino il 18 ottobre scorso, giorno in cui Valentina Boscaro ha dormito la sua prima notte nel carcere di Verona. 

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