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Movimento del Buonsenso: “Intitolate il futuro parco di piazzale Boschetti a Oriana Fallaci”

Appello lanciato dal vicepresidente Alberto Casagrande per omaggiare la giornalista e scrittrice, scomparsa nel 2006

“Intitolate il futuro parco di piazzale Boschetti a Orianna Fallaci”: lo chiede a gran voce il Movimento del Buonsenso con una sorta di lettera aperta firmata dal vicepresidente Alberto Casagrande.

“Da Tito Livio a Oriana Fallaci”

Questo l’incipit dell’appello: “Il 24 febbraio 2015 il Consiglio Comunale di Padova ha discusso, votato ed approvato la mozione per intitolare una via, una piazza oppure un parco alla grande giornalista e scrittrice fiorentina Oriana Fallaci, redatta dal nostro Movimento e presentata dal nostro ex Presidente Elisabetta Beggio, allora Consigliere Comunale della lista “Bitonci Sindaco”. Preso atto che tale deliberazione a distanza di tre anni non ha ancora trovato alcun riscontro, chiediamo al Sindaco Sergio Giordani e alla sua Giunta di farsi carico della questione. Consapevoli che cambiare il nome ad una via o ad un piazza esistenti arrecherebbe notevoli disagi ai residenti, proponiamo che venga intitolato ad Oriana Fallaci il parco pubblico che sorgerà sull'area dell'attuale piazzale Boschetti. La precedente amministrazione aveva deciso di dedicarlo al celebre storico romano Tito Livio in occasione del bimillenario dalla morte, ricorso nel 2017. Una scelta scontata e priva di fantasia, considerato che in centro storico portano già il suo nome sia il noto liceo classico che un tratto delle Riviere che attraversano il cuore di Padova”.

“Molte città le hanno già reso omaggio”

Prosegue Casagrande: “Molte importanti città italiane hanno già reso omaggio ad Oriana Fallaci: Milano le ha dedicato un giardino, Firenze un piazzale, Grosseto una via e centinaia di altri Comuni medio-piccoli hanno fatto lo stesso. A distanza di quasi dodici anni dalla morte, avvenuta il 15 settembre 2006, crediamo siamo maturo il tempo per omaggiare una delle firme più autorevoli del giornalismo e della letteratura del XX secolo. Senza dubbio la giornalista italiana più conosciuta ed apprezzata al mondo. Una professionista e una donna straordinaria che ha dedicato la propria vita alla ricerca della verità, una verità talvolta scomoda che in pochi hanno avuto il coraggio di raccontare. Irriverente, ostinata, anticonvenzionale ha difeso fino all'ultimo la libertà di dire ciò che pensava. Partecipò giovanissima alla Resistenza come staffetta partigiana durante l'occupazione tedesca e fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale. Nel corso della sua vita e carriera ha raccontato l'America dei Kennedy, la corsa allo Spazio, la condizione della donna nel Mondo, il Vietnam e gli orrori della guerra, la dolcevita romana e le luci di Hollywood, l'amore per Alekos Panagulis e la maternità mai raggiunta, la guerra civile in Libano, le dittature in Sudamerica, i profumi dell'India e l'odore di morte che avvolse New York il giorno dell'attentato alle Torri Gemelle. Ha inoltre realizzato decine di interviste a personaggi politici che nessuno era mai riuscito ad avvicinare: Kissinger, Arafat, Khomeini, Sharon, Gheddafi, Andreotti e molti altri. Negli ultimi anni hanno fatto molto discutere le sue posizioni durissime contro l'estremismo islamico, scaturite dopo gli attentati dell'11 settembre, e argomentate in una straordinaria trilogia, oggi più attuale che mai. I suoi dodici libri sono stati tradotti in decine di lingue e le copie vendute hanno superato i 20 milioni in tutto il Mondo”.

“Stimata dai padovani”

Il Movimento del Buonsenso, infine, ricorda due eventi passati: “L'11 marzo e il 23 settembre 2016 il nostro Movimento ha organizzato due conferenze dedicate ad Oriana Fallaci in occasione del decennale della morte. La prima, intitolata “Oriana Fallaci, il coraggio della verità”, presso la sala Rossini dello storico Caffè Pedrocchi. La seconda, dal titolo “Grazie Oriana”, presso l'auditorium del Centro Culturale Altinate San Gaetano. Entrambe hanno visto la presenza di centinaia di concittadini a dimostrazione della stima e dell'affetto dei padovani per una personalità, che nonostante le controversie, ha segnato indiscutibilmente la storia del Novecento”.

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