Finanza alla Porsche, perquisizioni anche nelle case degli indagati
Le fiamme gialle, mercoledì mattina, hanno passato al setaccio la sede padovana della casa automobilistica e le abitazioni di alcuni dirigenti. Il reato ipotizzato è quello di frode nell'esercizio del commercio
Blitz della Guardia di Finanza nella sede della Porsche Italia Spa, con sede in corso Stati Uniti, nella zona industriale di Padova. L'ipotesi di reato è di frode nell'esercizio del commercio.
FINANZA ALLA PORSCHE, 8 INDAGATI. Le perquisizioni delle fiamme gialle, disposte dalla procura euganea, nella persona del magistrato Valeria Sanzari, ed estese anche alle abitazioni delle persone iscritte nel registro degli indagati (otto, tra cui anche membri del cda, tutti in gran parte tedeschi), sono volte a reperire documentazione, anche materiale informatico, in grado di accertare l'eventuale presenza, nelle auto prodotte e distribuite in Italia, di software, installati nel sistema elettronico, capaci di determinare emissioni di gas differenti da quelli effettivamente comunicati o risultati dai controlli.
NUOVO DIESELGATE? L'indagine padovana, che riguarda, nello specifico, le Porsche Cayenne diesel vendute in Italia, ricalca quella dello scorso 15 ottobre, quando simili verifiche, richieste dalla procura di Verona, interessarono le sedi italiane di Volkswagen e Lamborghini, nell'ambito del cosiddetto caso "dieselgate". L'inchiesta padovana è partita da un esposto presentato da un'associazione di consumatori, che ha sostenuto l'esistenza di una differenza tra le emissioni reali e quelle dichiarate da parte della casa tedesca.
"STIAMO COLLABORANDO". Il portavoce di Porsche Italia ha precisato che la società "sta collaborando con l'autorità giudiziaria come da indicazioni della casa madre, per quanto a sua conoscenza, non c'è alcun problema con i motori diesel delle vetture Porsche vendute in Europa, il problema riguarda le vetture vendute negli Stati Uniti".
