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Premio letterario Galileo 2019: selezionata la cinquina finalista della XI edizione

Lunedì 11 febbraio, a Palazzo Moroni di Padova, sono stati selezionati i finalisti dell’XI edizione del Premio Letterario Galileo per la divulgazione scientifica

L’11 febbraio presso la sala Paladin di Palazzo Moroni, la Giuria Scientifica presieduta dalla prof.ssa Elena Cattaneo, docente universitaria, farmacologa, biologa e senatrice italiana, ha selezionato la cinquina delle opere finaliste del Premio che saranno votate nei prossimi mesi dalla Giuria popolare.

Queste le opere finaliste:

I dettgfli

Cristina Cattaneo, Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo, Raffaello Cortina Editore, 2018

Il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l’Eritrea; quello di un altro, proveniente dal Ghana, con addosso una tessera di donatore di sangue e una della biblioteca pubblica del suo villaggio; i resti di un bambino che vestono ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del Mediterraneo, morti su barconi fatiscenti nel tentativo di arrivare nel nostro Paese, che raccontano di come si può “morire di speranza”. A molte di queste vittime è stata negata anche l’identità. L’emergenza umanitaria di migranti che attraversano il Mediterraneo ha restituito alle spiagge europee decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati.
Questo libro racconta, attraverso il vissuto di un medico legale, il tentativo di un Paese di dare un nome a queste vittime dimenticate da tutti, e come questi corpi, più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo.

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Roberto Defez, Scoperta. Come la ricerca scientifica può aiutare a cambiare l’Italia, Codice Edizioni, 2018

Roberto Defez mostra come la ricerca scientifica non sia un lusso culturale, ma la più concreta opzione per dare un futuro al Paese e alle nuove generazioni, e per far tornare una parte del fiume di giovani che abbiamo formato in Italia e che possono lavorare solo all’estero. Genera occupazione qualificata, sviluppo imprenditoriale, innovazione di prodotto, ma serve anche alla sicurezza nazionale, alla tutela del territorio e dei beni culturali. Intorno si fanno strada l’antiscienza e la nostalgia di un passato durissimo che in gran parte ignoriamo. Paghiamo il mancato rinnovamento vendendo le nostre aziende storiche. Eravamo i proprietari di piccoli ristoranti, poi ne siamo diventati i cuochi e ora semplici camerieri.
Il metodo scientifico è il modo per risalire la china, per modernizzare il Paese, per compiere scelte non ideologiche in tutti i campi. Per premiare il merito e non il clan, per liberare energie e guidare il nostro futuro.

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Pietro Greco, Fisica per la pace. Tra scienza e impegno civile, Carrocci Editore, 2017

Allo scoppio della Prima guerra mondiale, Albert Einstein, uno dei più grandi fisici di ogni tempo, scrive un appello agli europei per chiedere la pace con un progetto politico preciso: la nascita degli Stati Uniti d’Europa. Nel corso dei decenni a venire sono molti i fisici che si impegnano per la guerra ma altrettanti sono quelli che si impegnano a favore della pace. Nel volume sono proposti nove esempi di questa speciale attività di “fisica per la pace”, tra i quali il Manifesto di Russell ed Einstein del 1955, l’organizzazione Pugwash per il disarmo nucleare, le Conferenze del gruppo di lavoro permanente per la Sicurezza internazionale ed il controllo degli armamenti di Edoardo Amaldi. Il caso più famoso è il CERN di Ginevra, la prima “casa comune europea”, nata dopo la fine delle guerre mondiali. E il più recente è l’acceleratore SESAME in Giordania, forse l’unico luogo al mondo dove insieme lavorano a un progetto comune israeliani, palestinesi, iraniani e tanti altri. A dimostrazione che la fisica è un efficace ponte di pace.

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Sandra Savaglio, Tutto l’Universo per chi ha poco spazio-tempo, Mondadori, 2018

Il libro ci racconta quello che sappiamo del mondo in cui viviamo e di quanto ci circonda, della sua origine e della sua storia, di come è arrivato a essere ciò che è oggi e di che cosa diventerà in futuro. Si parlerà dei progressi fatti dalle nostre conoscenze, in particolare nell’ultimo secolo, dedicando buona parte di queste pagine ai risultati degli ultimissimi anni, se non di questi giorni. Ma non trascurerà di soffermarsi sulle cose che ancora non sappiamo, che sono sempre e comunque molte di più di quelle che conosciamo.
Tutto l’universo per chi ha poco spazio-tempo è l’eccezionale creazione editoriale di una delle menti che il mondo scientifico ci invidia. Sandra Savaglio è un’astrofisica di fama, ricerche e pubblicazioni internazionali, recentemente rientrata in Italia per insegnare all’Università della Calabria, che ha deciso di raccontare il suo sapere con un taglio divulgativo.
In questo meraviglioso viaggio nell’infinito sopra di noi, fra buchi neri, stelle nane, onde gravitazionali e future missioni spaziali, riesce nell’impresa di sintetizzare tutto ciò che si sa e tutto ciò che non si sa del nostro meraviglioso universo, fino alle vertiginose domande che continuano, e continueranno, ad appassionare gli esseri umani davanti all’infinità del cosmo di cui siamo piccolissima parte.

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Peter Wadhams, Addio ai ghiacci. Rapporto dall’Artico, Bollati Boringhieri, 2017

Molti scienziati ritengono che il Polo Nord sarà privo di ghiacci verso la metà del secolo. Ma sono previsioni basate per lo più su modelli matematici; i dati raccolti sul campo dicono che potrebbe avvenire molto prima. Molte persone, poi, pensano che il destino delle inospitali distese ghiacciate dell’Artico sia una cosa della quale non vale la pena preoccuparsi alle nostre tiepide latitudini. Purtroppo si sbagliano di grosso: il destino dell’Artico è la miccia che potrebbe innescare una spirale che finirebbe col coinvolgere il mondo intero.
Il Polo si sta inesorabilmente sciogliendo. È un fatto col quale dobbiamo confrontarci. Lo scioglimento dei ghiacci è andato aumentando drammaticamente negli ultimi trent’anni. E i ghiacci del Polo sono la cartina al tornasole dello stato di salute del clima del pianeta e tanto più diminuiscono, tanto meno calore viene riflesso verso lo spazio dal loro candore, peggiorando ulteriormente la situazione in un circolo vizioso. L’accelerazione del fenomeno è impressionante, ma le autorità politiche non sembrano aver ancora realizzato l’enorme pericolo che ciò comporta.
Addio ai ghiacci contiene tutti i dati incontrovertibili dell’evidenza scientifica, minuziosamente raccolti, spiegati e argomentati in maniera estremamente comprensibile per chiunque: non dà scampo. È un appello accorato e competente che non deve cadere nel vuoto

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Le presentazioni dei volumi

I cinque libri verranno presentati in alcuni incontri pubblici che si svolgeranno nel mese di marzo e soprattutto cominceranno a essere letti e discussi dalla giuria composta studenti di universitari provenienti da tutta Italia e da studenti delle scuole superiori delle province di Padova e di altre province d’Italia. Sarà questa giuria a scegliere il libro che il prossimo 10 maggio riceverà il Premio Galileo 2019 in una cerimonia presso il l’Aula Magna dell’Università di Padova.

La premiazione del vincitore

Cerimonia di premiazione vincitore edizione 2019: 10 maggio 2019 (Padova, Aula Magna dell’Università di Padova)

Informazioni

Assessorato alla Cultura
Palazzo Moroni
Tel. ++39 49 8205626-5623-5611
premiogalileo@comune.padova.it
#premiogalileo2019

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