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Cronaca

Una giornata di presidi sfida il caldo: da SeaWatch a Benetton ai diritti Lgbtq

Centinaia di attivisti afferenti a collettivi della sinistra padovana e associazioni hanno sfilato giovedì pomeriggio per la città in tre differenti manifestazioni

Quella di giovedì 27 giugno era stata annunciata come una delle giornate più calde dell'estate. La colonnina di mercurio ha confermato il pronostico ma nonostante le temperature bollenti, e anzi anche in virtù del problema del Global Warming, numerosi gruppi di attivisti sono scesi in piazza. Tre i presidi organizzati in città. Alle 17.30 la marcia di protesta verso Benetton in solidarietà al popolo Mapuche, alle 19 il presidio a sostegno di SeaWatch e alle 20 l'evento in memoria delle lotte di Stonewall.

La protesta contro Benetton

Catai, comitato No terza corsia A13, Cucina Brigante, Pap! e altre realtà si sono dati appuntamento alle 17.30 in piazza delle Erbe, da dove i manifestanti sono partiti alla volta del negozio Benetton di via Emanuele Filiberto. La marcia "La vita prima dei profitti" punta il dito sulle azioni predatorie che l'azienda veneta porta avanti in tutto il pianeta per i suoi interessi commerciali, dal Bangladesh al Sud America colegandosi agli interessi del gruppo negli appalti autostradali in Italia. Il corteo si è svolto  in occasione della giornata internazionale di solidarietà con il popolo Mapuche, per raccontarne la storia e chiedere che vengano ritirate le concessioni autostradali e che venga riconosciuta l’assunzione della responsabilità penale ed economica a Benetton per le morti e per i danni provocati dalle mancate manutenzioni e messa norma delle autostrade di cui è concessionario. Ma anche condizioni di lavoro dignitose per i lavoratori delle aziende collegate ai Benetton e lo stop ai progetti minerari della Minera Sud Argentina di cui Benetton è maggiore azionista.

I presidi del 27 giugno in città

Il sostegno a Carola e SeaWatch

Alle 19 circa duecento persone si sono riunite davanti alla prefettura per manifestare il loro sostegno alla capitana della nave SeaWatch, Carola Rackete, che ha forzato il blocco navale imposto dal Governo per far sbarcare i 42 migranti salvati nel Mediterraneo e bloccati a bordo da circa due settimane. Forti le grida di protesta contro Salvini e Di Maio, invocando lo sbarco in sicurezza e chiedendo che capitana ed equipaggio non subiscano conseguenze legali. «Salvare vite è un dovere di tutti. Se per farlo bisogna violare una legge, significa che quest'ultima è ingiusta» sono state le parole degli attivisti.

I diritti Lgbtq

Alle 20 Non Una di Meno ha organizzato il presidio "Stonewall was a riot" al Portello, per celebrare la rivolta che, dopo l'irruzione della polizia nel noto locale gay di New York "Stonewall Inn" nel 1969, hanno visto in prima linea omosessuali e transessuali nel segno della rivendicazione della propria libertà. Un presidio per recuperare il valore autentico di quelle lotte, al di là della tara mediatica e spettacolarizzata del loro contenuto.

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