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Cronaca Este

Processo Guerra: chiamato a testimoniare il carabiniere che avrebbe risposto «Risolviamo a modo nostro»

Intanto, come da esplicita richiesta del papà Ezio, restituiti alla famiglia Guerra gli oggetti di Mauro. Mercoledì nuova udienza a Rovigo e in serata iniziativa a Este

Sono stati restituiti, alla famiglia Guerra, gli oggetti del figlio Mauro che erano ancora sotto sequestro. Sono stati consegnati alla sorella Elena alla stazione dei carabinieri di Este. Lo aveva richiesto esplicitamente il padre Ezio, di riavere il quadro e le ciabatte del figlio, che erano state prelevate dopo la morte del primogenito. Non essendo prove utili al processo, il giudice ne ha disposto la restituzione. Questo un giorno prima che si torni in aula, nel tribunale di Rovigo.

Quarta udienza

Quarta udienza, mercoledì 23 ottobre, del processo per la morte di Mauro Guerra, che vede unico imputato il maresciallo Pegoraro. Saranno ascoltate persone che erano presenti in specifici momenti di quella giornata che si è poi conclusa tragicamente. Ricordiamo che a Mauro Guerra si sarebbe voluto imporre un Tso che però poi è risultato essere illegittimo visto che non c’era stata né una richiesta e tantomeno una disposizione in tal senso.

L’amico di Mauro, la frase e i rilievi

Sarà sentito il marito della donna che nella precedente udienza ha raccontato l’episodio in cui l’uomo, «sopraggiunto su esplicita richiesta dei carabinieri stessi in quanto molto amico di Mauro, rivolgendosi a un carabiniere si sarebbe sentito rispondere che non era più il tempo delle parole e che ora avrebbero risolto a modo loro». Il giudice ha così sentito l’esigenza e la necessità di ascoltarlo, questo carabiniere, in modo che possa spiegare l’accaduto e confermare se ha o meno pronunciato quella frase in un momento tanto drammatico quanto in qualche modo decisivo, visto che della mediazione dell’amico tra le parti, la donna stessa e i famigliari della vittima confidavano potesse risultare risolutrice. Terzo testimone chiamato a rispondere sarà invece il carabiniere che per primo ha fatto i rilievi sulla scena dove Mauro ha perso la vita.

«Sulla mia pelle»

Il film che tanto ha fatto e fa discutere che ripercorre la vicenda di Stefano Cucchi, «Sulla mia pelle» di Alessio Cremonini e interpretato da Alessandro Borghi, sarà proiettato nella stessa serata di mercoledì 23 ottobre nella sala grande del chiostro di Santa Maria delle consolazioni in via Francesconi a Este. Sono numerose le associazioni che hanno promosso questo evento: Legambiente Este, associazione Altra Este, il gruppo culturale Non solo spettatori di Este, comitato popolare lasciateci respirare, Adl Cobas, Bassa Padovana Accoglie e Stefano Cucchi Onlus.

Territorio

Chiediamo così all'ambientalista Francesco Miazzi, che da anni si batte contro l'avvelenamento del territorio nella Bassa Padovana, cosa lega le lotte per l'ambiente alla vicenda Guerra. Tra gli organizzatori della serata e candidato alle scorse politche con Liberi e Uguali: « E’ un territorio che purtroppo si dimostra anestetizzato e spesso incapace di ribellarsi alle ingiustizie e questo purtroppo lo vediamo dai crimini ambientali come l’avvelenamento da pfas nell’acqua e l’inquinamento di aria e suolo, o fatti violenti come l’uccisione di Mauro Guerra. La serata, con la visione di questo film, che ha avuto molto risonanza a livello nazionale, offre l’opportunità di discutere della vicenda di Stefano e dell’indagine tutt’ora in corso collegandola al fatto avvenuto in questo territorio relativo all’omicidio di Mauro Guerra. Mauro era un ragazzo della nostra zona, per questo la serata è stata organizzata per far sentire la nostra vicinanza alla famiglia Guerra. La mamma Giusy e la sorella Elena interverranno alla serata. Sarà quindi un importante momento di riflessione e di confronto con i protagonisti dell’associazione Stefano Cucchi Onlus, come Rossana Noris e il contributo telefonico della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi e dell’avvocato Fabio Anselmo. Ci sarà anche un saluto video di Alessandro Borghi».

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