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Cronaca

Violenza sessuale su una ragazzina di 17 anni: in manette un profugo

È accaduto tra le 16 e le 17.30 di mercoledì, nella prima cintura urbana di Padova. Protagonista un 22enne, originario del Mali, fotosegnalato lo scorso 31 maggio a Lampedusa. L'uomo è stato richiuso al Due Palazzi

Ha circuito una ragazzina di 17 anni, prima limitandosi a qualche avances di cattivo gusto, poi allungando le mani fino a toccarle il sedere e le parti intime. È accaduto tra le 16 e le 17.30 di mercoledì, nella prima cintura urbana di Padova. Protagonista un profugo 22enne, originario del Mali, fotosegnalato lo scorso 31 maggio a Lampedusa.

VIOLENTA UNA 17ENNE. Sono stati momenti di terrore per la giovane. L'uomo ha iniziato a palpeggiarla dappertutto e quel comportamento faceva presagire il peggio. Fortunatamente la minorenne è riuscita a liberarsi dalla morsa del suo aggressore e a fuggire via a piedi. Non appena ha potuto, con il telefonino ha chiesto aiuto al padre, che ha immediatamente contattato i carabinieri.

ARRESTATO UN PROFUGO. I militari hanno rintracciato l'individuo nel luogo indicato dalla vittima. Si trovava in sella ad una bicicletta. Immediate sono scatatte le manette per il reato di violenza sessuale. L'arrestato è stato subito rinchiuso nel carcere Due Palazzi di Padova. Ancora da chiarire perché l'uomo si trovasse in città ed eventualmente da chi fosse ospitato. Al momento si esclude che l'uomo fosse alloggiato alla Prandina, pare invece provenga da Vicenza. Non risulta seguisse un programma di protezione.Yaya-2

"CASTRAZIONE CHIMICA". Secco e conciso il sindaco Massimo Bitonci, che lascia a Facebook il suo personale commento alla terribile vicenda: "Castrazione chimica". "Si tratta di un fatto gravissimo che fa capire che in casi come questi dovrebbe essere introdotta in Italia come in alcuni paesi del Nord Europa la castrazione chimica per chi compie reati di tipo sessuale nei confronti di bambini o minori - ha affermato in seguito il sindaco - questa gente è pericolosa, come continuo a ripetere da tempo. Non possiamo continuare ad avere nelle nostre strade persone come queste che non sono perfettamente identificate e non hanno uno status di rifugiato politico".

ZAIA. "Uno delle migliaia di fantasmi senza volto né identità che girano liberamente nel Veneto ha colpito. Purtroppo eravamo stati facili profeti nel lanciare un forte e ripetuto segnale d’allarme rispetto alla possibilità che, nel caos che regna sovrano, si verificassero reati e atti rivoltanti come questo - lo dice il presidente della regione del Veneto Luca Zaia - questo delinquente, i carabinieri l’hanno preso e ora non resta che buttare le chiavi, ma siamo di fronte alla prova inconfutabile, non la prima e, temo, purtroppo non l’ultima, del fallimento totale e colpevole di un meccanismo di identificazione che fa acqua da tutte le parti. La situazione - conclude Zaia - è intollerabile e vicina all’esasperazione. Mi stringo alla vittima e alla sua famiglia con affetto e condivisione, sperando che possano riuscire a seppellire il ricordo di questo orrore".

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