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Cronaca

Dalle stelle alla medicina nucleare, a Legnaro si inaugura il "cuore" del progetto Spes

Studierà i nuclei atomici prodotti nelle fasi più avanzate dell'evoluzione delle stelle e produrrà radioisotopi per la medicina. Questi gli obiettivi di Spes, il cui ciclotrone, l'acceleratore che ne rappresenta il cuore, è stato inaugurato ai Laboratori nazionali di Legnaro

Studierà i nuclei atomici prodotti nelle fasi più avanzate dell’evoluzione delle stelle e, allo stesso tempo, produrrà radioisotopi per la medicina. Questo è il duplice obiettivo del progetto Spes (Selective production of exotic species), il cui ciclotrone, l’acceleratore che ne rappresenta il cuore, è stato inaugurato venerdì 2 dicembre, ai Laboratori nazionali di Legnaro (Lnl) dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn).

UNA NUOVA PROSPETTIVA. "Per la fisica nucleare, l’aspetto di Spes di maggiore fascino è la capacità di produrre nuclei fortemente instabili, assai diversi da quelli che troviamo sulla Terra - spiega Giovanni Fiorentini, direttore dei Lnl - la maggior parte delle nostre conoscenze sulle proprietà dei nuclei è stata acquisita attraverso lo studio di nuclei stabili esistenti: i fasci di Spes apriranno una nuova prospettiva che consentirà di conoscere le proprietà dei nuclei in condizioni estreme".

MEDICINA NUCLEARE. "Spes è l’acceleratore di punta per la fisica nucleare che l’Infn mette a disposizione dei ricercatori italiani e di quelli che vorranno utilizzarlo venendo da altri Paesi grazie alla sua competitività - sottolinea il presidente dell’Infn Fernando Ferroni - il suo scopo va comunque oltre quello della ricerca di base - prosegue Ferroni - poiché questo acceleratore sarà anche impiegato per la produzione di particolari radionuclidi per la medicina nucleare, che saranno utili per la diagnosi e la cura di patologie cardiache e oncologiche".

L'INAUGURAZIONE DI SPES. L’evento si è svolto nel contesto delle giornate di Studio sul piano triennale Infn 2017-2019, che rappresentano un momento di confronto sulla politica scientifica dell'Istituto, e che quest'anno assumono particolare rilevanza proprio per l’inaugurazione di Spes. Hanno preso parte alla cerimonia, Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, Giovanni Fiorentini, direttore dei Lnl, Barbara Degani, sottosegretario al ministero dell'Ambiente, Krishnan Suthanthiran, presidente di Best Medical International, Luisa Cifarelli, presidente della Società italiana di fisica Sif, Rosario Rizzuto, rettore dell'Università degli Studi di Padova, Massimo Carpinelli, rettore dell'Università degli Studi di Sassari, Paolo Collini, rettore dell'Università degli Studi di Trento, oltre alle numerose autorità locali, tra cui Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo economico della Regione Veneto, Giovanni Bettini, sindaco di Legnaro, Enrico Rinuncini, sindaco di Ponte San Nicolò, e Walter Stefan, sindaco di Saonara.

IL "CUORE" DI SPES. Il cuore del progetto Spes è rappresentato dal ciclotrone di alta intensità, un acceleratore circolare in grado di produrre e accelerare protoni al ritmo di dieci milioni di miliardi di protoni ogni secondo. Dal ciclotrone saranno estratti due fasci di protoni: uno dedicato agli studi di astrofisica nucleare, e l'altro alle applicazioni, in particolare quelle rivolte alla medicina, ma anche allo studio delle proprietà dei nuovi materiali, mediante l’irraggiamento con neutroni.

IL FINANZIAMENTO. Tra gli aspetti innovativi del progetto, deve essere considerato anche il sistema di finanziamento. Per il funzionamento di Spes, saranno cruciali i fondi che potranno essere ricavati dalla produzione di radioisotopi per uso medico, un aspetto che garantisce al progetto una prospettiva di autonomia e continuità. Spes è parte di un più ampio progetto europeo, Eurisol, che vede oggi i fisici nucleari europei impegnati nella realizzazione di tre infrastrutture di fasci di ioni radioattivi. Oltre a Spes, sono in costruzione in Francia una macchina dalle caratteristiche simili, Spiral2, e al Cern è in fase di potenziamento l’apparecchiatura già esistente Isolde. Queste tre macchine costituiranno un’infrastruttura distribuita sul territorio europeo.

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