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Cronaca Loreggia / Via Maestro Antonio Ceccon

La Spa "a luci rosse" di Loreggia 3.426 i clienti dei massaggi "hard"

In aprile lo Spa Club 307 di via Ceccon era stato sottoposto a sequestro preventivo e il proprietario era finito in manette per favoreggiamento, induzione e sfruttamento. Ora il pm ne ha chiesto il rinvio a giudizio

Favoreggiamento, sfruttamento ed induzione alla prostituzione. Sono le accuse per le quali, al termine dell'inchiesta, il pubblico ministero Roberto Piccione ha chiesto il rinvio a giudizio per Alberto M., 62enne residente a Castelfranco Veneto (Treviso), titolare dello "Spa Club 307" di Loreggia, arrestato ai domiciliari lo scorso aprile, quando, dopo mesi d'indagini, i carabinieri avevano posto i sigilli alla struttura "a luci rosse" di via Ceccon.

3.426 ISCRIZIONI. Dal 2011, il club, come riportano i quotidiani locali, avrebbe accolto 3.426 iscrizioni, tutti uomini. Per un fatturato, solo di tessera soci, di circa 300mila euro. Cui si aggiungono i costi delle prestazioni consumate dai clienti, a tariffa variabile dai 100 ai 200 euro. In cosa consistesse il pacchetto offerto dalla spa, gli investigatori lo hanno scoperto grazie a cimici e telecamere piazzate all'interno della struttura. Una novantina i rapporti sessuali registrati.

TARIFFE E ANNUNCI. Una decina le donne, tutte giovani e avvenenti, per la maggior parte straniere, che lavoravano nel club, aperto dal 2011, anno in cui giungono ai carabinieri le prime confidenze da parte di residenti della presenza di un sospetto via vai di ragazze. Con la scusa di effettuare massaggi rilassanti, proponevano ai clienti prestazioni sessuali che, se accettavano, concordavano il prezzo con il titolare. Da 100 a 200 euro il costo della prestazione, in base ai servizi richiesti, che andavano dalla masturbazione al rapporto orale, fino a quello completo. Il titolare captava la manodopera sia su siti specializzati che attraverso falsi annunci di lavoro. Proprio dalla denuncia di una vera massaggiatrice che aveva risposto all’annuncio è partita l’intera indagine. La donna era rimasta profondamente scossa quando l'uomo l’aveva messa al corrente delle sue mansioni all’interno della spa. Intercettazioni telefoniche e registrazioni audio e video hanno successivamente consentito agli inquirenti di dimostrare che, nel circolo privato, intestato a un prestanome e di cui si diventava soci tramite il pagamento di una quota annuale di 30 euro, si erogavano prestazione sessuali a pagamento.

ISTRUITE A DIFFIDARE DAI MERIDIONALI. La struttura, aperta in precedenza dalla figlia dell'arrestato come centro benessere a tutti gli effetti, dato che gli affari non andavano bene, era stata "riconvertita" solo successivamente dal 62enne, che ne aveva preso in mano la completa gestione, trasformandolo in un'attività redditizia. Non molto grande, si divideva in un'area bar, ed una serie di salottini e privè dotati di lettini, letti stile futon, e quant’altro. L'orario di apertura tra le 13 e le 23. Le ragazze venivano anche "iniziate" alle "specialità della casa", dovendo assistere le "massaggiatrici" veterane mentre somministravano servizi al titolare. A fine 2014, l'uomo aveva avuto un acceso diverbio con una ragazza marocchina che, non avendo un posto in cui abitare, di fatto alloggiava nel centro benessere, dove però doveva sottostare alle continue pretese di natura sessuale del titolare. Le ragazze, nella fase di indottrinamento, venivano messe in guardia dal diffidare dai primi incontri e dai clienti meridionali che facevano troppe domande perché potevano essere delle forze dell’ordine. Principalmente i clienti provenivano dalle province di Padova, Treviso e Venezia.

SENSUALITÀ "LIBERA". Nella sua pagina Facebook, il club di Loreggia si presentava così: "Luogo ideale per i vivere appieno i tuoi momenti di relax, anche in dolce compagnia. [...] Nel nostro percorso wellness potete rilassarvi e creare presupposti per passare piacevoli momenti con altre persone che hanno la vostra stessa visione in quel mondo particolare che è la sensualità. [...] Potete sentirvi liberi di esprimere sensualità, fantasia, nel massimo rispetto dei limiti imposti dagli altri soci. Tutto è permesso ma nulla è obbligatorio".

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