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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Stanga

Derubava la gente e soprattutto ragazzini del cellulare: arrestato il rapinatore seriale

Sette i colpi, cinque a segno e due solo tentati, commessi a Padova nell'arco di appena quattro giorni e contestati dalla polizia a un 20enne tunisino, già con precedenti simili

Sette rapine, di cui cinque riuscite e due solo tentate, in quattro giorni. Tra il 10 e il 13 ottobre. È il ritmo con cui un magrebino stava seminando il panico a Padova, muovendosi in bicicletta, armato di coltellino, con cui minacciava il malcapitato di turno - preferibilmente minori al rientro nel primo pomeriggio da scuola - per derubarlo del telefono cellulare, magari anche qualche spicciolo, avendo infine il riguardo a volte di lasciare alla vittima la scheda sim, di cui tanto si sarebbe altrimenti sbarazzato poco dopo.

10 OTTOBRE. I primi due colpi contestati risalgono al 10 ottobre, il primo in via Venezia, il secondo in via lungargine Piovego. Entrambi, però, non riusciti.

11 OTTOBRE. Il giorno successivo è più "fortunato" e riesce a rapinare un 14enne di rientro a casa da scuola al parco Europa in via Tonzig. Un secondo colpo riuscito viene registrato lo stesso giorno anche in via San Marco.

12 OTTOBRE. Mercoledì altre due rapine vanno a segno: una in via Ognissanti, l'altra in via Marangon, dove un 18enne padovano stava consumando una pizza al parco di Ponte di Brenta quando è stato minacciato e derubato del telefonino.

VIA SANT'EUFEMIA. Giovedì 13 ottobre l'ultimo colpo, in via Sant'Eufemia, in zona Ospedali. La vittima, un 30enne italiano, avvicinato in bicicletta sempre dallo stesso individuo, armato di coltellino, aveva consegnato il cellulare e 30 euro.

REO CONFESSO. In molti casi descritto dalle vittime con addosso un giubbotto rosso che non poteva non rimanere impresso, il ricercato è finito con un "autogol" nella rete della polizia. Nelle scorse ore, gli agenti della questura si erano infatti portati in zona Stanga per la segnalazione di una lite in strada per questioni legate allo smercio di stupefacente. Sul posto era appunto presente il magrebino, identificato come un 20enne tunisino, che - probabilmente temendo di più nell'essere lasciato solo con i contendenti del mercato della droga - ha egli stesso ammesso di fronte agli agenti di essere l'autore di una delle sette rapine che gli sono ora contestate dagli inquirenti. 

IN CARCERE. Riconosciuto dalle vittime, è risultato essere già stato arrestato l'anno scorso per rapine simili, inoltre era già destinatario di un'ordinanza di divieto di dimora a Padova dello scorso marzo. Nei suoi confronti, per le sette rapine ora contestate, è scattato lo stato di fermo in carcere.
 

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