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Cronaca Piove di Sacco

Rapine, furti e armi clandestine a Padova, Venezia, Rovigo: 10 arresti

L'operazione "Castello" dei carabinieri del capoluogo euganeo ha consentito di smantellare la banda criminale composta da 10 italiani e un albanese residenti tra il Piovese, il Veneziano e la provincia di Chieti

Associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio, furto aggravato, introduzione nello Stato di armi, rapina aggravata e furti in abitazione. È il ricco pedigree criminale trasformatosi in altrettanti reati contestati a undici persone ritenute appartenenti a un sodalizio di "razza" dedito alla commissione di gravi reati predatori, smantellato dai carabinieri del comando provinciale di Padova.

10 ITALIANI E UN ALBANESE. Dalle prime ore di martedì mattina, nelle province di Padova - in particolare nel Piovese -, Venezia e Chieti, a conclusione di un'indagine denominata "Castello", i militari dell'arma, supportati da unità cinofile ed elicotteri, hanno eseguito 11 provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dal gip di Padova Lara Fortuna, su richiesta del sostituto procuratore Benedetto Roberti, nei confronti di altrettanti soggetti, 10 italiani e un albanese, responsabili a vario titolo della lunga sfilza di reati contestati, verificatisi in un arco temporale che va dal settembre 2013 a marzo 2014, nelle province di Padova, Venezia e Rovigo.

LE INDAGINI, PRIMI ARRESTI AD APRILE. Dopo l’ingente sequestro di armi effettuato a carico dei componenti di una famiglia nel garage di una casa popolare nel quartiere Sant'Anna a Piove di Sacco nell'ottobre del 2013, i carabinieri della compagnia della Saccisica avevano iniziato una frenetica attività di riscontro che aveva avuto come primo esito una serie di arresti avvenuti lo scorso 14 aprile. A distanza di ulteriori sei mesi di indagine, il cerchio è stato definitivamente chiuso e la pericolosa banda di malviventi è stata totalmente disarticolata con l'arresto dei suoi componenti. Le articolate indagini hanno consentito di ricostruire un quadro abbastanza allarmante: una compagine agguerrita di delinquenti, ognuno con la propria specialità, decisa a vivere esclusivamente dei proventi del delitto.

I NOMI. Destinatari di custodia cautelare in carcere sono: Manuel F., 22enne detto "il piccolo" per la sua abilità ad intrufolarsi ovunque, nullafacente di Arzergrande, già recluso al Due Palazzi di Padova, e Alfred B., 31enne albanese già ristretto in carcere a Venezia. Ai domiciliari sono finiti Mattia C., 24enne nullafacente di Piove, Morgan O., 35enne di Piove, già ai domiciliari, Leonardo S., 23enne di Arzergrande, Marco F., detto "la vecchia", 44enne di Piove, Carlo G., orefice 60enne di Cavarzere, Pasquale M., 47enne residente a Piove, socio titolare del distributore H6 di Piove, Sara G., 37enne di Polverara dipendente del distributore H6 di Piove. A capo del sodalizio criminale Cristofalo C., di recente trasferitosi a Chieti e sottoposto al divieto di dimora in provincia di Padova, mentre per Floriano M. è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

VIDEO: Chili d'oro nella gioielleria che ricettava la refurtiva

I REATI E I COLPI MAGGIORI. A sette di loro viene contesta l’associazione a delinquere pluriaggravata per reati commessi a Piove di Sacco e altre località della provincia di Padova, dal mese di settembre 2013 e tutt’ora in fase di esecuzione: Manuel F., Alfred B., Mattia C., Morgan O., Leonardo S., Marco F., Carlo G. Solo a Manuel F. è stato viene contestato il furto aggravato all’esercizio commerciale "Emporio Occhiali", commesso ad Arzergrande nell'agosto 2012 e che fruttò 25mila euro di bottino in occhiali. Solo a Carlo G. viene contestata la ricettazione ed il riciclaggio (con operazioni di fonditura del metallo in modo da impedire l’identificazione della loro provenienza delittuosa) di numerosi oggetti d’oro provenienti da delitti, al prezzo di 19-20 euro al grammo, per un importo complessivo di 4mila euro circa, con l’aggravante di aver commesso il fatto nell’esercizio di un’attività professionale, nella sua gioielleria a Cavarzere, dal mese di settembre 2013 al mese di marzo 2014. A Cristofalo C., Manuel F., Pasquale M. e Sara G. viene contestata la rapina a mano armata, in concorso, del novembre 2013 alla stazione di servizio H6 di via Valerio a Piove di Sacco, che fruttò un bottino di 30mila euro in contanti. Gli inquirenti hanno appurato che la rapina venne realizzata grazie alla collaborazione di uno dei soci del distributore - mentre l'altro era rimasto ignaro - e di una dipendente, di fatto raddoppiando il bottino con il premio assicurativo incassato per la rapina subita, equamente ripartito tra i componenti della banda. Solo a Mattia C. viene contestata l’introduzione nello Stato di armi.

Refurtiva furti e rapine operazione "Castello"

RAZZIE A NATALE E SAN VALENTINO. Alla banda sono stati attribuiti ulteriori 16 tra tentati furti e furti in abitazione nonché un tentativo di incendio doloso: un tentato furto aggravato in abitazione ai danni di C.S. a Piove il 16 dicembre 2013, un furto aggravato in abitazione ai danni di M.B. il 17 dicembre a Lusia nel Rodigino, un furto aggravato in abitazione ai danni di L.B. il 18 dicembre a Candiana, un furto aggravato in abitazione ai danni di T.Z. a Candiana il 21 dicembre, un furto aggravato in abitazione ai danni di R.P. il 25 dicembre a Campagnia Lupia nel Veneziano, un tentato furto aggravato in abitazione ai danni di F.M. il 25 dicembre a Campolongo Maggiore nel Veneziano, un tentato furto aggravato in abitazione ai danni di M.F., il 25 dicembre a Camponogara nel Veneziano, un furto aggravato in abitazione ai danni di L.T. il 27 dicembre a Fiesso d'Articolo, nel Veneziano, furti in abitazione ai danni di G.B. e L.G. il 30 dicembre a Vigonovo nel Veneziano, tentato furto in abitazione ai danni di L.F. il 31 dicembre a Fossò nel Veneziano, tentato furto aggravato in abitazione ai danni di C.S. tra gennaio e febbraio a Sant'Angelo di Piove, tentato furto aggravato in abitazione ai danni di L.P., il 7 febbraio ad Arzergrande, tentato furto aggravato in abitazione ai danni di G.B. il 14 febbraio a Candiana, furto aggravato in abitazione ai danni di F.G. il 14 febbraio a Candiana, furto aggravato in abitazione ai danni di G.T. il 10 gennaio a Piove.

GIOIELLERIA SOTTO SEQUESTRO. 29 le perquisizioni che hanno consentito fino ad ora di rinvenire e sequestrare 53 chilogrammi di oro massiccio, di cui una parte in lastre, un disturbatore di frequenza utilizzato per neutralizzare gli antifurti più sofisticati di case e auto di lusso. Sotto sequestro preventivo è finita anche la gioielleria di Cavarzere, nel Veneziano, dove è stata rinvenuta la maggior parte dell’oro recuperato. L'ingente quantità di metallo prezioso di dubbia provenienza rinvenuto ha indirizzato gli inquirenti ad ulteriori approfondimenti in corso per accertare se la gioielleria non fosse il punto terminale di altri gruppi criminali. L'argento provento di furto, invece, veniva ricettato dall'"uomo d'argento" Giovanni C., già finito in manette lo scorso giugno.

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