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"Reati in calo, alta attenzione per infiltrazioni mafiose"

Il prefetto Sodano commenta i dati relativi al 2010 sui reati in Provincia. Quasi azzerate le rapine, ancora elevati i furti in casa. Ipotesi di un numero verde in supporto agli imprenditori avvicinati dalla criminalità organizzata

prefetto-ennio-mario-sodanoReati in calo e situazione profughi sotto controllo, oltre ad una attenzione sempre alta sui pericoli delle infiltrazioni di mafia e camorra. Sono i due messaggi che provengono dal Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza convocato oggi dal prefetto di Padova Ennio Mario Sodano esteso ai sindaci dei 104 comuni della provincia di Padova.

"I reati sono praticamente tutti in calo - ha spiegato il prefetto commentando i dati relativi al 2010 confrontati con il 2009 - frutto della prevenzione attuata da tutte le forze dell'ordine di concerto con i sindaci. Apprezzabile in particolare il quasi azzeramento delle rapine. Dei punti di attenzione rimangono sui furti in casa, più frequenti in alcune zone dell'Alta padovana rispetto alla città stessa. Su questo sono allo studio delle contromisure ad ampio raggio di azione per migliorare una situazione comunque già buona".
 
Riferendosi alle recenti operazioni "Manleva" portata a termine dai carabinieri di Padova e "Aspide" condotta dalla Dia insieme con i carabinieri di Vicenza il prefetto di Padova sul rischio di infiltrazioni mafiose ha aggiunto: "C'è una attenzione alta su questi fenomeni - ha spiegato Ennio Mario Sodano - ma non solo Padova non è Napoli o Palermo, ma anche quando ci sono fenomeni del genere assistiamo alla reazione del tessuto sociale. Certo occorre sviluppare dei ragionamenti più approfonditi con le associazioni di categoria in modo da evitare che la criminalità organizzata di stampo mafioso o camorristico inizi anche solo a prendere di mira questo territorio.
 
Ci sono dei dialoghi allo studio con la Confindustria e gli altri enti economici che porteranno ad un più attento monitoraggio antimafia specie nei settori più esposti quali lo smaltimento dei rifiuti, le cave e l'edilizia. Stiamo immaginando anche un servizio di numero verde o una interfaccia comunque più efficace per dialogare e raccogliere informazioni dagli imprenditori che si trovino ad essere lambiti da operatori che possano rappresentare gli interessi della criminalità. Finora i fenomeni sono stati inquadrati e sventrati per tempo. Deve continuare ad essere così".
 
Forniti anche i dati definitivi riguardanti il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi umanitari collegati alla crisi di alcuni paesi del Nord Africa e della Tunisia in particolare. Al 31 dicembre scorso gli stranieri extracomunitari regolarmente residenti a Padova e provincia erano 62mila. "A questi si aggiungono - ha spiegato il prefetto Sodano - 148 cittadini tunisini maggiorenni e circa una ventina di minorenni presi in carico dai servizi sociali del Comune di Padova.
 
Sono 177 le pratiche totali prese in esame dalla questura connesse al rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari. Dei 148 che hanno il permesso di soggiorno, 111 hanno anche richiesto ed ottenuto un titolo di viaggio che permette loro di varcare le frontiere dell'area Shenghen. Quindi credo che la gran parte dei tunisini arrivati a Padova e nelle altre città del Veneto siano in realtà solo di passaggio verso altre destinazioni".

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