rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Test anti droga nelle scuole: «Donazzan si occupi dei problemi reali degli studenti»

«Come Rete degli Studenti Medi, non possiamo che essere contrari: si tratta di una misura securitaria e repressiva, che non può trovare posto in luoghi di formazione come le scuole»

Il 15 dicembre tutti i giornali del Veneto riportavano le dichiarazioni choc dell'assessore Elena Donazzan in merito ai test antidroga obbligatori per gli studenti della nostra regione. Come Rete degli Studenti Medi, non possiamo che essere contrari: si tratta di una misura securitaria e repressiva, che non può trovare posto in luoghi di formazione come le scuole.

Il proibizionismo

«Storicamente, il proibizionismo è sempre stato più dannoso che utile - afferma Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto - e serve solo alla Destra per mettersi il cuore in pace. Invece di porsi delle domande sul fenomeno, la Regione decide di spalancare le porte delle nostre scuole alla polizia e ai cani antidroga». A fronte di investimenti palesemente insufficienti per quanto riguarda il diritto allo studio, sembra che il principale interesse di Donazzan e soci sia praticare del terrorismo psicologico sugli studenti. Invece di pensare a misure che garantiscono veramente l'accesso all'istruzione per tutte e tutti si preferisce porre l'accento su problemi che problemi non sono. «Oltre a essere economicamente insostenibile, l'operazione di Donazzan si rivela molto pericolosa, finendo per equiparare droghe pesanti a droghe leggere, in una maniera ottusa e che, a lungo termine, finirà per fare danni inimmaginabili. Chiediamo che l'assessore si preoccupi di più degli ostacoli che si frappongono ogni giorno fra i ragazzi e la loro istruzione e un po' meno di queste misure ideologiche e accalappiavoti» conclude Biancuzzi.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Test anti droga nelle scuole: «Donazzan si occupi dei problemi reali degli studenti»

PadovaOggi è in caricamento