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Cronaca Battaglia Terme

Il padovano Cappellozza premiato “barcaro dell’anno”: un simbolo della civiltà dell’acqua

Riccardo Cappellozza, fondatore del museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme, ha ricevuto domenica un riconoscimento del suo ruolo sociale e culturale

Domenica scorsa, a Mantova, Capitale della cultura italiana 2016, si sono riuniti circa 150 barcari per l’annuale incontro fra gli operatori della navigazione interna, eredi dei protagonisti dell’epopea di burci e gabarre, che hanno navigato fino alle soglie degli anni 70 trasportando merci per via fluviale nel nord d’Italia. I barcari di oggi hanno premiato l’ultra ottantenne Riccardo Cappellozza, già insignito “padovano eccellente” nel 2008.

I BARCARI. Spazzati via della politica di sviluppo industriale del boom economico, i barcari si sono presto convertiti al trasporto persone, in particolare al turismo fluviale. Al giorno d’oggi, quindi, sono ancora presenti le famiglie storiche della navigazione, con le ultime generazioni, più moderne ed attrezzate, ma sempre con quello spirito solidaristico “dei barcari” che ha contraddistinto la civiltà dell’acqua. Il programma dei festeggiamenti per la fine della stagione di lavoro, prevedeva fra racconti, scambio di esperienze e convivialità gastronomica, anche la premiazione di una figura rappresentativa, che avesse dato lustro all’attività, e soprattutto avesse saputo rappresentare l’affascinante mondo del trasporto d’acqua, “preservando e valorizzando gli elementi culturali costituenti la civiltà dell’acqua”.

IL VINCITORE. Il premio del barcaro è andato al padovano Riccardo Cappellozza. L’ultra ottantenne, residente a Battaglia Terme, il paese definito “dei barcari” proprio per la specificità storica, oggi è ancora attivo promotore del “Museo della navigazione fluviale” da lui stesso fondato nel 1979. Barcaro di famiglia, ha navigato per decenni, proprietario di uno dei più capienti burci in servizio in Italia. “Sbarcato” in terraferma, causa la conversione dell’economia nazionale al trasporto merci su gomma negli anni ’60, ha voluto e saputo difendere e diffondere la memoria e la cultura della navigazione interna. Il Museo è un gioiello in Europa, meta di  appassionati da tutto il mondo, o dei semplici turisti visitatori, ospiti delle località termali dei Colli Euganei. Cappellozza è stato protagonista in un periodo storico di grossi cambiamenti, anche tecnologici, preservandone la memoria e valorizzando quei saperi complessi del mondo fluviale, rendendoli oggi disponibili ai colleghi più giovani ma soprattutto all’umanità.

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