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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Smaltivano l'immondizia bruciandola lungo l'idrovia: una "terra dei fuochi" a Saonara

A finire nei guai il proprietario di un vivaio della zona e il figlio che da anni davano fuoco a vario materiale, anche pericoloso per la salute. Sono stati denunciati dai carabinieri per "combustione dei rifiuti"

La circostanza si ripeteva spesso e da diversi anni ormai. Un terreno nei pressi dell'idrovia al confine tra Saonara e Vigonovo era diventato per qualcuno il luogo ideale per smaltire alcuni rifiuti. E così, puntualmente, si recava nel campo lungo l'idrovia e dava fuoco a diversi materiali, la maggior parte dei quali tossici, residuati del lavoro giornaliero.

INDAGINI. Una situazione che si sarebbe certamente ripetuta se non fosse che qualcuno ha cominciato a notare uno strano viavai di trattori e i ripetuti roghi in zona. Non più un caso isolato, dunque, ma un'operazione sistematica e, visto il materiale ritrovato, pericolosa. La stessa Legambiente è stata più volte testimone dell'evento tanto da riuscire, in qualche circostanza, a documentarlo. A quel punto, prove alla mano, l'associazione ambientalista ha deciso di denunciare il fatto ai carabinieri. I militari hanno cominciato le indagini recandosi proprio nel terreno e hanno scoperto una piccola "terra dei fuochi" padovana. Plastiche, nylon, piante. Materiale che, attraverso accurate ricerche, ha portato le forze dell'ordine dritte ad un vivaio del territorio.

REATO GRAVE. A quel punto il responsabile e il figlio dell'attività sono stati denunciati per "combustione dei rifiuti". Un reato che prevede, negli ultimi anni a seguito di quanto emerso per la "terra dei fuochi" campana, un inasprimento delle pene e fino a sei anni di reclusione. L'area è stata sequestrata, sono in corso rilevazioni per verificare la qualità dell'aria nella zona.

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