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Cronaca Stanga / Via Venezia

Rinviato processo contro Cesare Ottolini di Unione Inquilini: «Difesa famiglia sotto sfratto»

Ottolini è sotto processo per aver difeso una famiglia di origine algerina con 5 figli minori contro lo sfratto. Il messaggio di Leilani Fahra, Relatrice ONU sul Diritto alla Casa

L'assenza “per motivi personali” del carabiniere testimone dell'accusa ha fatto rinviare al 3 giugno l'udienza odierna di fronte al Tribunale di Padova in cui è imputato Cesare Ottolini, segretario Unione Inquilini di Padova e coordinatore globale dell'Alleanza Internazionale degli Abitanti. Ottolini è sotto processo per aver difeso una famiglia di origine algerina con 5 figli minori contro lo sfratto da parte di Dobank-Unicredit. Un caso attorno al quale è cresciuta la solidarietà, divenuto emblematico a livello locale, nazionale ed internazionale, con numerose iniziative e messaggi pervenuti da tutti i continenti a sostegno di Ottolini e della famiglia coinvolta. 

Leilani Fahra

Leilani Fahra, Relatrice ONU sul Diritto alla Casa, già nel 2018 aveva interrogato il governo italiano sul caso sollecitando il pieno rispetto della normativa nazionale e internazionale, cioé il divieto di sfrattare senza il passaggio da casa a casa per tutti i componenti della famiglia. In un messaggio pervenuto l'11 febbraio, Leilani Fahra sottolinea:  «Lo sfratto sarebbe stato contrario alle norme internazionali sui diritti umani tutelate sia dalla legge italiana che da quella internazionale se non fosse intervenuta l'Unione Inquilini e lei, Cesare Ottolini. Tutte le autorità governative, comprese le autorità locali e le forze di polizia, hanno obblighi in materia di diritti umani … uno sfratto che porti gli sfrattati nella condizone di senzatetto è una violazione del diritto alla casa e non deve mai essere eseguito»

Onu

E rivolegendosi direttamente ad Ottolini, imputato nel processo, dichiara: «Lei dovrebbe quindi essere trattato come difensore dei diritti umani - ricorda la Relatrice ONU - nel qual caso la rimando ai principi fondamentali enunciati nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Difensori dei Diritti Umani. La risoluzione 31/32 del Consiglio per i Diritti Umani – prosegue Leilani Farha - invita tutti gli Stati a prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti e la sicurezza dei difensori dei diritti umani, compresi quelli che lavorano per la realizzazione dei diritti economici, sociali e culturali e che, così facendo, esercitano altri diritti umani, come il diritto alla libertà di opinione, di espressione, di riunione e di associazione pacifica, a partecipare agli affari pubblici e a cercare rimedi efficaci. Sottolinea inoltre il ruolo legittimo dei difensori dei diritti umani negli sforzi di mediazione, se del caso, e nel sostenere le vittime nell'accesso a rimedi efficaci alle violazioni e agli abusi dei loro diritti sociali, economici e culturali, compreso il Diritto alla Casa».

Famiglia

L'intervento difese infatti la famiglia dalla violazione della normativa nazionale e internazionale che protegge il diritto alla casa, coinvolgendo positivamente la Prefettura di Padova, ottenendo l'apertura del dialogo con il comune di San Martino di Lupari. Il però caso non è risolto: sulla famiglia pende ancora lo sfratto, mentre l'amministrazione comunale di S. Martino di Lupari rifiuta di intervenire sull'ATER per far assegnare uno degli alloggi sfitti in vendita nel comune. Proposta fatta fin dall'inizio dall'Unione Inquilini, di cui era a conoscenza anche la custode giudiziaria, e ripresa da un memorandum del Commissario prefettizio. «Smembrare la famiglia in strutture temporane - fanno sapere da Unione Inquilini -  è invece una proposta irricevibile umanamente e alla luce della normativa ricordata».

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