Ritrovate le ostie rubate: sfuma la pista delle messe sataniche, si indaga sul mercato nero
Recuperate grazie alla segnalazione di un passante alcune delle particole e uno dei due pissidi. Manca invece il vaso più prezioso e antico, probabile vero obiettivo dei ladri
É stato rinvenuto casualmente uno dei due contenitori trafugati, abbandonato a poca distanza dal luogo del furto. Nuova pista per i carabinieri che ora si concentrano sul mercato nero degli oggetti preziosi.
La svolta
Lunedì il colpo, a meno di due giorni di distanza il ritrovamento di una parte del bottino. Un recupero che non ripara il danno morale accusato dalla comunità ecclesiastica e nemmeno quello economico, ma che può fornire un aiuto agli inquirenti per fare chiarezza sugli autori del furto che ha colpito la parrocchia di San Giacomo a Monselice. Dal tabernacolo sull'altare erano stati rubati due pissidi, preziosi vasi sacri in cui vengono riposte le ostie consacrate.
Il ritrovamento
Ad allertare i carabinieri che si stanno occupando del caso è stato un passante, che martedì sera si trovava a passeggiare poco lontano dalla chiesa quando ha notato uno strano oggetto abbandonato. Si trattava di uno dei due contenitori rubati, che aveva ancora all'interno le particole. Nessuna traccia invece dell'altro, molto più antico e prezioso.
Le ipotesi investigative
Se inizialmente si era pensato a un atto vandalico dopo alcuni episodi simili in zona ed era stata battuta addirittura la pista delle messe nere e dei riti satanici, oggi queste ipotesi sembrano cadere per lasciare spazio a quella legata a un furto su commissione. La mancanza del vaso di valore e il ritrovamento delle ostie in quello abbandonato fanno scartare l'idea che i ladri mirassero alle particole consacrate. Ora le indagini si spostano sul mercato illegale degli oggetti d'arte e di antiquariato, che potrebbe aver spinto qualche collezionista a commissionare il furto.
