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Cronaca Cittadella

Esce per un giro in bici ma non fa più ritorno, ciclista falciato e ucciso: il pirata si è costituito

Si tratta di un sessantenne dell'Alto Vicentino. La vittima, Roberto Brotto, di Cittadella, dirigente e manager Ulss, era stata trovata senza vita in un dirupo in Val Ceccona (VI)

Omicidio stradale e fuga a seguito del sinistro. È questa l'ipotesi espressa dagli investigatori della compagnia dei carabinieri di Bassano del Grappa (Vicenza) dopo il ritrovamento del corpo senza vita, martedì mattina, circa alle 10.30, di Roberto Brotto, il cinquentenne dirigente e manager dell'Ulss di Cittadella, uscito nella mattinata di lunedì per un giro verso l'Altopiano di Asiago (Vicenza) con la bici, atteso per l'ora di pranzo e non più rientrato. Le ricerche, proseguite fino a tarda notte e riprese l'indomani mattina, avevano portato, il giorno seguente alla scomparsa, al recupero della salma dell'uomo in Val Ceccona, a Conco (Vicenza). Subito erano scattate le indagini che, nelle scorse ore, hanno portato all'identificazione - l'uomo si è costituito - di un 60enne dell'Alto Vicentino, ritenuto l'autore materiale del decesso.

LE RICERCHE. Roberto Brotto, dirigente e manager dell'Ulss del suo paese, era uscito nella mattinata di lunedì per un giro verso Conco e Lusiana con la bici da corsa. Intorno alle 23.30 il Soccorso alpino di Asiago (Vicenza) era stato allertato per partecipare alla ricerca dell'uomo. L'ultimo messaggio certo risaliva alle 10.40. Dopo che il cellulare dell'uomo era stato agganciato l'ultima volta in zona Lebele alle 12.30 di lunedì, una delle squadre di soccorritori e vigili del fuoco che stava perlustrando la rete stradale tra Conco e Lusiana, attorno alle dieci, aveva incrociato 3 ciclisti fermi: avevano notato per terra lo specchietto di una macchina e visto una bici da strada nella scarpata a un metro dal guardrail, in località Ponte stretto, area priva di copertura telefonica.

TROVATO SENZA VITA. Una decina di metri più sotto era stato rinvenuto il corpo senza vita dell'uomo. A seguito del sopralluogo, i carabinieri di Lusiana avevano subito attivato la magistratura per procedere ai rilievi del caso e avviare un'indagine. Alle 15 circa, il magistrato aveva concesso il nulla osta per la rimozione. Soccorso alpino di Asiago, vigili del fuoco e carabinieri forestali avevano quindi attrezzato la discesa con uno spezzone di corda e, dopo avere ricomposto la salma, l'avevano imbarellata e trasportata sulla strada per affidarla al carro funebre diretto a Bassano del Grappa.

IPOTESI AUTO "PIRATA". Al momento del rinvenimento, il cadavere dell'uomo era riverso a terra; la bici, poco distante, era molto danneggiata e avrebbe presentato segni riconducibili ad un tamponamento. Altri elementi in questa direzione sarebbero stati dati da alcuni segni sul guard-rail e dal ritrovamento dei resti di uno specchietto d'auto. I carabinieri avevano quindi da subito avanzato l'ipotesi che Brotto potesse essere stato travolto da un'auto pirata che si sarebbe poi allontanata senza prestare soccorso: "Gli indizi a carico del soggetto, in fase di rapida identificazione - recitava una nota dei militari - sono gravi e concordanti nell'individuarlo quale materiale autore del decesso" del ciclista. Quell'uomo è stato identificato nelle scorse ore in un 60enne dell'Alto Vicentino.

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