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Cronaca

Primi due romeni rientrati in patria grazie al fondo aperto dal Comune

Si tratta di due coniugi sulla trentina, arrivati a Padova con la speranza di trovare un lavoro. Erano stati sgomberati dall'ex Foro Boario. Il biglietto è stato pagato con risorse attinte dal Fondo per il rimpatrio

Altri due cittadini romeni hanno lasciato Padova per fare ritorno in patria. Erano stati sgomberati dopo avere occupato abusivamente l'ex Foro Boario. Due di questi hanno usufruire del fondo aperto dal Comune, che gli ha permesso di pagarsi il biglietto. Lo ha annunciato, venerdì, il sindaco di Padova, Massimo Bitonci.

I DUE ROMENI RIMPATRIATI. “Oggi si sono imbarcati su un pullman diretto in Romania due coniugi romeni, giunti a Padova nel mese di novembre, in cerca di fortuna. Occupavano, con altri connazionali, due dei quali già rientrati autonomamente in patria, i locali dell'ex Foro Boario di corso Australia, sgomberati dalla polizia locale qualche settimana fa. Si tratta di due giovani sulla trentina  - spiega Bitonci - provenienti da Slatina, cittadina di 80mila abitanti nel sud della Romania".

LA STORIA. "Con una coppia di amici, avevano lasciato la loro casa per venire in Italia e svolgere lavori occasionali, perché in Romania, almeno nella zona da cui provengono, a causa delle rigide temperature, sarebbe impossibile trovare un'occupazione da manovale fra novembre e marzo. Giunti a Padova, dopo pochi giorni avrebbero esaurito il denaro a loro disposizione e sarebbero finiti, almeno secondo quanto hanno raccontato, in mezzo ad una strada, con l'impossibilità, vista la crisi economica, di trovare un lavoro, anche temporaneamente".

STORIA "ESEMPLIFICATIVA". "La loro storia - prosegue Bitonci - è esemplificativa: molti romeni, provenienti soprattutto dalle campagne o da centri minori, sono convinti che l'Italia sia il Bengodi e che qui sia possibile trovare lavoro e guadagnare rapidamente. Persone oneste, ma male informate, che dopo pochi giorni dall'arrivo, sperimentano l'incontro sconvolgente con la realtà. Per questo – insiste Bitonci – occorre che l'Europa si faccia carico di spiegare, con adeguate campagne di comunicazione, che l'Italia non è l'America e che qui il lavoro manca anche per i nostri concittadini. Mi appello a tutti i parlamentari e gli europarlamentari veneti: facciano sentire la loro voce a Roma come a Bruxelles: la prima arma contro la miseria e contro il degrado è la corretta informazione".

IL FONDO PER IL RIMPATRIO. "I due romeni che oggi sono ripartiti e che vivevano a Padova in condizioni disumane, occupando abusivamente proprietà altrui, in Romania hanno una casa, un lavoro e una vita normale. Non si tratta di mendicanti - continua - ma di persone abituate a vivere, se non nel benessere, in modo dignitoso e che qui hanno trovato solo miseria. Questo è il primo rimpatrio effettuato con risorse attinte dal Fondo per il rimpatrio - conclude Bitonci - alimentato da versamenti di privati ed esclusivamente volontari, aperto dall'amministrazione prima delle feste”.

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