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Cronaca

Saldi, inizia il conto alla rovescia: ecco le regole d'oro di Ascom per i vostri acquisti

Mancano tre giorni alle attesissime svendite di fine stagione. Dal 5 gennaio al 28 febbraio il 70% dei padovani sarà a caccia di occasioni. Ascom: «No al blocco del traffico»

Il nuovo anno è appena iniziato e con il finire delle festività scatta subito la febbre da saldi. L'appuntamento nel Padovano è sabato 5 gennaio, quando la maggioranza degli esercizi commerciali darà il via ai ribassi di fine stagione.

I numeri

In alcuni capoluoghi italiani i saldi invernali partono oggi, i padovani dovranno invece attendere il 5 gennaio. Un'occasione per rinnovare il guardaroba, concedersi un oggetto tanto desiderato o per divertirsi con lo shopping a prezzi scontati. Secondo i dati trasmessi da Confesercenti circa 7 persone su 10 in provincia approfitteranno delle occasioni. E anche il numero di negozi aderenti è alto: più dell'80% applicherà le tariffe ribassate a gran parte della merce. L'abbigliamento la fa da padrone, ma sono tantissimi i settori del commercio a offrire affari e occasioni, dall'arredo casa all'hobbistica. Nel Padovano saranno circa 3mila, un migliaio in città e gli altri nei diversi centri della provincia. Sempre stando alle stime dell'Osservatorio economico Confesercenti, la spesa media si aggira tra 100 e 150 euro a persona (400 a famiglia), segno che i padovani intendono approfittare dei saldi. La spesa complessiva si aggira sui 100 milioni di euro, con un -4% rispetto all'anno scorso.

Durata e occasioni

Uno spiraglio anche per i commercianti, che potranno liberarsi delle rimanenze e riassortire l'offerta. Una boccata d'aria dopo il fisiologico calo delle vendite che interessa il periodo immediatamente precedente le svendite. La durata è stata approvata dalla giunta comunale: dal 5 gennaio (primo giorno feriale prima dell'Epifania) al 28 febbraio. Quasi due mesi di promozioni, ma chi dovesse esaurire la merce a disposizione potrà terminarli in anticipo. I ribassi andranno aumentando con il passare dei giorni: i pezzi più ambiti diventeranno quasi introvabili già nella prima settimana nonostante sconti che solitamente non superano il 30%. nelle settimane successive si arriverà invece fino al 70%, a discrezione dei commercianti.

Ascom: l'iva resta invariata

Anche Ascom interviene sul tema dei saldi, tra concorrenza sleale e rischio blocco del traffico. «Dalla nostra» esordisce il presidente di Federmoda Ascom Confcommercio di Padova, Riccardo Capitanio «avremo il fattore meteo, un indubbio vantaggio per i negozi e, soprattutto, non dovremo fare i conti con l’incremento dell’Iva di 2,2 punti percentuali che l’avrebbe fatta schizzare dal 1° gennaio al 24,2%. Purtroppo il 2018 si è chiuso senza infamia e senza lode ma con molte preoccupazioni per i commercianti che, a causa di un’incertezza generale, non hanno visto decollare i consumi».

Il web: la peggior concorrenza sleale

Bestia nera per i commercianti è la concorrenza sleale di quello che in Confcommercio definiscono “wild web” (web selvaggio nel senso di “senza regole” e, soprattutto “senza imposte”) unita a tasse sempre più asfissianti e a un atteggiamento non univoco da parte delle amministrazioni comunali, spesso poco severe sui saldi mascherati e anticipati proposti da molti "furbetti".

No al blocco del traffico

A Padova il via ai saldi potrebbe scontrarsi anche con il blocco dei diesel Euro 4 causa sforamento dei Pm10. «Voglio sperare che non succeda» incalza il presidente Patrizio Bertin «in questo senso chiedo all’amministrazione comunale di comportarsi come ha fatto in occasione del Natale evitando di offrire ai molti che vengono a Padova anche da fuori provincia e da fuori regione, l’idea di una Padova “città chiusa” che si tradurrebbe inun danno economico significativo». Un appello esplicito: sospendere l'eventuale blocco del traffico anche in caso di sforamento dei limiti.

Le regole d'oro

A commercianti e acquirenti Ascom ricorda comunque le cinque regole d’oro del saldo corretto.
1.Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla scoperta del difetto.
2.Prova dei capi: non c'è obbligo ed è a discrezione del negoziante.
3.Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
4.Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5.Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, la percentuale di sconto e il prezzo finale.

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