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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Bloccati a 1.900 metri in Val Cimoliana: salvati nella notte due escursionisti padovani

Sei operatori hanno raggiunto nella neve, intorno alle tre del mattino, la tenda degli escursionisti, aiutandoli subito a spostarsi dentro il bivacco Perugini dove hanno atteso le prime luci del mattino

Si sono concluse le operazioni di soccorso dopo che una coppia residente a Padova è rimasta bloccata nei pressi del Bivacco Perugini a circa 1900 metri di quota, in Val Cimoliana. È successo ieri, 6 aprile, intorno alle 20. Stando a quanto si apprende gli escursionisti si trovavano in una tenda con vestiario bagnato e in ipotermia. I due avevano con sé anche un cane. 

I fatti

Avevano scelto la meta sul web e volevano raggiungere il Bivacco Perugini per la notte. Per l'occasione si erano portati una tendina nel caso non fosse permesso tenere il proprio cane di piccola taglia nell'accampamento. Secondo le prime ricostruzioni marito e moglie si sono già trovati in difficoltà durante la salita. Il sentiero, attraversato da piccoli ruscelli, ha complicato l'escursione vista la presenza di acqua dovuta alla fusione della neve. Dopo aver raggiunto un'altezza di 1.800 metri, la coppia non si è fermata e ha proseguito il percorso nonostante le condizioni del manto nevoso. Dopo un centinaio di metri di dislivello si sono accampati nella neve piantando la tendina in pendenza e attendendo i soccorsi.

L'allarme

L'allarme, giunto alla sede operativa della Sores, è arrivata attraverso un messaggio inviato da cellulare a un centro di trasmissione per emergenza del Piemonte. Il messaggio riportava la richiesta di SOS per due persone, una delle quali "ammalata/ferita". Dalle coordinate del satellite si è riusciti a delimitare la zona alla Val Cimoliana, nelle Dolomiti Friulane. I due cellulari forniti come riferimento non sono raggiungibili perché la zona è senza copertura. Dopo gli ultimi accertamenti gli infermieri della struttura operativa regionale emergenza sanitaria hanno chiesto l'intervento immediato del soccorso alpino che ha mobilitato la stazione Valcellina con diversi soccorritori.

Le operazioni

Ieri sera gli operatori avrebbero dovuto imbarcarsi a Casera Meluzzo su un elicottero NH90 dell'esercito del V Reggimento Aves Rigel di Casarsa della Delizia. Il velivolo dell'Aviazione dell'Esercito del V° Reggimento "RIGEL" di Casarsa Della Delizia, a causa della scarsa visibilità non è riuscito a imbarcare i soccorritori. Dopo vari tentativi, ha potuto solo confermare la presenza di luci in prossimità del Bivacco Perugini prima di fare rientro in base. Sei operatori, tecnici della stazione Valcellina del Soccorso Alpino e Vigili del Fuoco, sono partiti dal Rifugio Pordenone e, risalendo tutta la Val Montanaia con torce frontali e attrezzatura tecnica hanno raggiunto nella neve, intorno alle tre del mattino, la tenda degli escursionisti, aiutandoli subito a spostarsi dentro il bivacco Perugini dove hanno atteso le prime luci del mattino.

Il salvataggio

La moglie, una trentaquattrenne, aveva uno strappo muscolare e un principio di ipotermia ed è stata imbarcata, all'alba, dall'elisoccorso regionale presente a Cimolais già in orario notturno ma che è partito solo quando le effemeridi consentivano il decollo. Una volta evacuata è stata condotta in ospedale a Pordenone per accertamenti dopo un breve controllo in ambulanza. Il marito, in buone condizioni di salute, è stato portato insieme ai sei soccorritori con il secondo elicottero della Protezione Civile. 

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