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Cronaca San Martino di Lupari / Via Castellana

Fatto saltare in aria l'autovelox sulla Postumia: è caccia ai vandali

L'episodio è avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 marzo attorno alle 5 del mattino nel territorio di San Martino di Lupari al confine con Castelfranco Veneto. Il sindaco Nivo Fior auspica un'indagine lampo per giungere alla cattura dei responsabili

Ci risiamo. A distanza di un paio di mesi, altro attentato ad un autovelox. E' stato fatto saltare un dispositivo ai confini con la provincia di Treviso. Nella notte tra il 9 e il 10 marzo, alle 5,30 del mattino un commando ha assaltato la postazione autovelox installata lungo la Postumia a San Martino di Lupari ai confini con il comune di Castelfranco Veneto (Treviso). E' il secondo episodio nell'alta padovana dopo l'attentato al velox di Villa del Conte. Anche in questo caso chi ha colpito, incurante dei rischi, è riuscito a far perdere le proprie tracce. L'apparecchio preso di mira dai vandali si trova in via Castellana nella frazione di Campagnalta. Era stato posizionato in quel punto nove anni fa. Rileva le velocità superiori ai 70 chilometri orari. A dare l'allarme sono stati alcuni automobilisti in transito che hanno notato domenica mattina l'apparecchio danneggiato. La conferma che si era consumato un atto vandalico è giunta poco dopo dall'azienda che gestisce l'apparecchio di misurazione della velocità. Stando alle prime informazioni, mediante esplosivo, è stata fatta saltare la scatola in alluminio che custodisce le telecamere. Frammenti della struttura sono stati rinvenuti a diversi metri di distanza. Della vicenda sono al corrente i carabinieri della Compagnia di Cittadella e l'autorità giudiziaria ha aperto un fascicolo di indagini a carico di ignoti. Non è dato sapere se il gesto sia stato compiuto da un emulatore, oppure dietro il colpo vi sia la medesima regia di chi ha colpito a Villa del Conte. 

La rabbia del sindaco 

«E' vergognoso quanto è capitato - ha detto oggi 13 marzo il sindaco di San Martino di Lupari Nivo Fior - chi si è divertito a danneggiare la struttura non capisce che i dispositivi di misurazione della velocità sono fondamentali a salvare vite umane e a scongiurare gravi incidenti stradali. Tra l'altro questo dispositivo non è mai stato oggetto di polemiche da parte degli utenti. Essendo già in essere da nove anni, ormai tutti i fruitori delle nostre strade sono al corrente che in quel tratto di rettilineo non bisogna superare i 70 chilometri orari. Ho fiducia nelle forze dell'ordine e nell'autorità giudiziaria e auspico che le indagini arrivino in tempi stretti ad un felice esito».

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