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Cronaca Portello / Largo Egidio Meneghetti

Sama in un abito solo d'argilla per salvare il suo diploma d'artigiano

La protesta della fotografa e modella Sara Sbrissa, iscritta all'istituto d'arte Selvatico di Padova, contro la riforma che trasforma la sua scuola professionale in un liceo. La performance è avvenuta martedì alle 18

Si veste di creta per salvare la sua vocazione d'artigiano. Una forma di protesta pacifica, silenziosa, ma che senz'altro non ha mancato di farsi notare, quella di Sara Sbrissa, in arte Sama, studentessa 32enne, iscritta all'istituto artistico Selvatico di Largo Meneghetti a Padova. Un'esibizione volta a contestare la riforma della scuola che trasforma l'istituto professionale in un liceo, modificando radicalmente il percorso avviato dagli iscritti al momento della scelta formativa.

"VOCAZIONE ARTIGIANALE". Da diploma d'artigiano a maturità. Cosa cambia? In primis il tempo da impiegare per portare a compimento l'iter di apprendimento: da tre a cinque anni. Cosa certo non da poco. E, nel medio termine, la certificazione relativa ad "un corso di studi non scelto". Quando Sara ha deciso di frequentare il Selvatico, lo fatto per arricchire il suo curriculum di modella e fotografa di una competenza tecnica specifica. Non è la stessa realtà che le è dinnanzi oggi. Lo sbocco professionale perde quota, a vantaggio di un titolo, quello di liceo, che compromette, secondo la ragazza, la vocazione meramente artigianale, artistica e tecnica del diploma così come era alle origini.

"NON FATEMI SECCARE". Una riforma che Sara non ha voluto accettare senza mostrare il proprio disappunto. Così alle 18 di martedì si è "esposta" davanti alla sua scuola, proprio nel giorno in cui si sono tenuti gli ultimi esami per maestro d'arte, alla maniera tradizionale. Nuda in un vestitino d'argilla che, come ha spiegato l'artista nel suo post su Facebook ("Pronti spruzzini d'acqua per tutti! Non fatemi seccare!"), necessita di continua umidificazione perché il composto non si secchi. Impossibile non notare la scultura umana e Sara non si è "scomposta" agli occhi incuriositi, anzi, ha invitato la gente a spruzzarle addosso dell'acqua, per mantenere vivo il suo vestito di creta. Una metafora della sua carriera scolastica, artistica e professionale, seccata dalla riforma, tenuta in vita da una statua che si ribella.

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