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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Scandalo Mose, Galan sentito come teste. Ai giornalisti: "La giustizia trionfa sempre"

L'ex presidente della Regione Veneto è stato chiamato in aula dalla difesa dell'architetto Danilo Turato, professionista che ha curato il restauro di villa Rodella

L'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan giovedì si è presentato in tribunale a Venezia come testimone nel processo in corso per lo scandalo Mose. Presenza richiesta dalla difesa dell'architetto Danilo Turato, professionista che ha curato il restauro di villa Rodella, l'ex residenza di Cinto Euganeo che Galan ha ceduto allo Stato a titolo risarcitorio. "Mai fatto una delibera, un atto, una dichiarazione dettata da un vantaggio personale", ha detto in aula riferendosi al suo passato di presidente della Regione.

GALAN IN AULA COME TESTIMONE. Galan aveva patteggiato due anni e 10 mesi di reclusione e 2,6 milioni di euro ed era tornato in libertà il 6 gennaio scorso. Ai giornalisti ha dichiarato: "La giustizia trionfa sempre. Io non parlo. Ci sono i miei avvocati Niccolò Ghedini ed Antonio Franchini". Sull'intenzione di tornare al lavoro, Galan ha risposto: "Intanto passo il tempo a leggere". A chi gli ha domandato se abbia intenzione di andare all'estero: "Non ci ho pensato - ha affermato - di certo non andrei in California": il riferimento è al fatto che lì abita l'ex presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati, "grande accusatore" nell'inchiesta Mose; "piuttosto - ha continuato - andrei in qualche luogo sperduto dalle parti di Miami a pescare, lì ci sono i caimani ma tanto ormai ci sono abituato". In merito alla vicenda Mose: "A suo tempo e se sarò vivo parlerò".

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