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Cronaca

Scena del crimine, corsi per operatori del Suem per non contaminarla

Il progetto pilota, 1° in Italia nel suo genere, parte da Padova. Oggi la firma del protocollo d'intesa tra polizia scientifica e il Servizio di emergenza medica del Veneto. Sarà poi esteso a livello nazionale

L'obiettivo è limitare al massimo la contaminazione della scena del crimine durante le operazioni di primo soccorso svolte dal Suem del 118, nella maggior parte dei casi il primo ad arrivare sul posto.

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UN PROTOCOLLO UNIFICATO. Fino ad oggi, ogni unità sul territorio ha sempre operato in base a un proprio protocollo locale. Da oggi, grazie alla firma in questura a Padova di un protocollo d'intesa tra la polizia scientifica e il coordinamento del Servizio di emergenza medica del Veneto, le procedure saranno standardizzate e affinate per "l'implementazione del concetto di sicurezza partecipata". Un progetto pilota, unico nel suo genere in Italia, che parte quindi dalla città del Santo e che inizialmente coinvolgerà 3-4mila operatori del Suem di tutto il Veneto, che saranno formati con dei corsi ad hoc. Successivamente, il protocollo potrebbe essere esteso a livello nazionale.

IL VIDEO: LA SCENA DEL CRIMINE

questore questura padova-2ALCUNI ESEMPI CONCRETI. Il lavoro del Suem comincia quando arriva la chiamata di richiesta di soccorso al 118. Già da qui il nuovo protocollo entra in funzione prevedendo che l'operatore che risponde riesca anche a capire con delle precise domande se ci sono gli estremi per un delitto e, in caso affermativo, ad esempio, meglio che invii sul posto un'unità medicalizzata, che veda anche la presenza di un medico. Segue l'arrivo sul posto e, se già non sono arrivate le forze dell'ordine, agli operatori viene chiesto di "registrare" alcuni dettagli fondamentali che poi potrebbero rivelarsi molto preziosi alle indagini (se la porta era già aperta, la luce accesa...) tutte informazioni che successivamente andranno annotate su di un formulario. Una volta sulla scena, prima di operare, sempre stando la priorità di soccorrere le persone, all'operatore viene richiesto, per quanto possibile, di indossare dei dispositivi di protezione individuali (copricalzari, guanti, mascherina). Evitare poi di alterare la scena spostando mobili od oggetti o di cancellare tracce biologiche. Ecco un esempio concreto in caso di impiccagione: il nodo della corda spesso è fondamentale perchè presenta tracce di dna, quindi ai sanitari è chiesto di tagliare la corda lontano dal nodo. Così come, in caso di persona ferita con arma da fuoco o fendenti, l'indicazione è di preservare il più possibile gli indumenti nella zona di impatto dell'arma.

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