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Cronaca

Scontri Atalanta-Fiorentina: agenti padovani feriti. Fsp: «Guerriglia come il terrorismo»

Il match di Coppa Italia ha visto il ferimento di ventiquattro poliziotti e il sindacato chiede a gran voce un inasprimento delle leggi: «Urgono norme severe per la sicurezza»

Lacrimogeni, centinaia di agenti schierati, tafferugli e feriti. É lo scenario di guerriglia urbana vissuto il 25 aprile a Bergamo dove si è disputata la partita tra Atalanta e Fiorentina. Tre i feriti del Secondo reparto mobile di Padova. Sul caso intervengono il segretario Fsp del Reparto Mobile di Padova, Boris Vespignani, e il segretario regionale vicario Maurizio Ferrara.

Danni evitabili

Il bollettino parla di almeno 24 poliziotti feriti. Oltre 50 lacrimogeni e 250 agenti impiegati. Situazione facilmente evitabile secondo Fsp, con gli adeguati provvedimenti a fronte di quanto accaduto tra le stesse tifoserie il 27 febbraio dopo la partita di andata a Firenze. In quell'occasione un reparto era intervenuto su alcuni autobus della tifoseria atalantina: «Per settimane gruppi ultras gridavano allo scandalo, invece non si è imparato nulla» commenta Vespignani «Addirittura é stato concesso ai tifosi della Fiorentina di viaggiare in treno "speciale", dove c'erano almeno 200 ultras che fin dall'arrivo in stazione hanno acceso fumogeni nel tunnel di uscita ed esploso bombe carta. Lo stesso gruppo che si è poi reso responsabile di gran parte dei disordini».

La mappa dei disordini

Gli scontri si sono verificati prima e dopo la partita. «Mentre i fiorentini creavano disagi già dalla stazione, 150 ultras locali attaccavano con fumogeni, pietre, bottiglie e ordigni esplodenti lo schieramento dei Reparti mobili vicino a piazzale Oberdan» racconta Vespignani. «Nel piazzale si sono fermati gli autobus con gli ultras fiorentini già travisati che si sono scagliati contro gli agenti». Dispersi gli atalantini, nel parcheggio ospite gli ultras della fiorentina hanno nuovamente tentato di uscire per continuare gli scontri.

Richieste perentorie

Vera e propria "guerriglia", sottolinea il sindacato: «Ribadiamo l'assoluta necessità di introdurre leggi più incisive, magari assimilando simili comportamenti a reati a sfondo terroristico come più volte invocato dalla nostra segreteria nazionale». Le richieste verranno ribadite in sede istituzionale il 2 maggio a Roma, quando si svolgerà l'incontro per la riorganizzazione dei Reparti mobili. «Vogliamo far sentire la nostra vicinanza a quei colleghi che con il loro sacrificio continuano a garantire la sicurezza dei cittadini che nulla hanno a che spartire con i violenti», conclude la nota.

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