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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Noventa Padovana

Gli scoppia una bomba carta sulla gamba, poliziotto ferito

Gli scontri dopo la partita Atalanta - Roma. M.V., originario di Salzano ma residente a Noventa Padovana, ne avrà per 20 giorni. Con lui anche un collega. La moglie: "Come dire a sua figlia che ha rischiato di morire"

"Mio marito ha rischiato di morire, spiegatelo voi alla figlia di due anni appena". A parlare è la giovane moglie di M.V., poliziotto che sabato ha raggiunto Bergamo per fare il proprio dovere. Fino in fondo. Perché se quelle due tifoserie opposte fossero entrate in contatto sarebbe stato un disastro. Lui, come gli altri suoi colleghi, era dall'altra parte della barricata. Il casco e la tenuta antisommossa. "Celerini", come li chiamano in gergo. A un certo punto gli ultras dell'Atalanta cercano di raggiungere i tifosi della Roma. Il triplice fischio dell'arbitro era già arrivato da un pezzo, con la vittoria dei capitolini per 2 a 1. I romani sono ancora nella curva Sud, in attesa di essere caricati sui pullman e trasferiti verso la stazione. Sono i tifosi ospiti, e si cerca di farli defluire dallo stadio in tempi diversi rispetto agli orobici.

GLI ULTRAS ASPETTANO I GIOCATORI DEL PADOVA

Ma gli ultrà atalantini non la pensano allo stesso modo. In due fronti cercano di rompere il cordone di polizia che impedisce loro di raggiungere le uscite della curva romanista. Durante uno di questi scontri, nella zona di via Tremana, c'era anche M.V., originario di Salzano e residente a Noventa Padovana con la moglie, in dolce attesa di un secondo bebé. Lui e un suo collega rimangono feriti. M.V. non riesce a evitare lo scoppio di quella che è sembrata essere una bomba carta in corrispondenza della gamba. Nella deflagrazione sarebbero volati chiodi e altri piccoli oggetti contundenti. L'intenzione quindi era di fare molto male. Un altro poliziotto rimane ferito alla testa, mentre alle cure dei medici deve rivolgersi pure un carabiniere, finito sotto la pioggia di sassi, bottiglie e quant'altro.

M.V. finisce all'ospedale. Nonostante tutto gli è andata bene: non nel senso che le ferite non siano comunque pesanti, visto che guariranno in una ventina di giorni, ma perché avrebbe potuto andare molto peggio. Per questo motivo i suoi parenti più vicini sono furiosi con chi ha rischiato di uccidere il loro caro. Con una richiesta che torna di nuovo a fare capolino: "Sono sempre piu convinto che in questo paese il calcio vada sospeso e tutto quel giro di denaro venga impiegato per creare lavoro, mettere in sicurezza il territorio e tutte le forze dell'ordine impiegate agli stadi alle partite vengano impiegate per la sicurezza dei cittadini", commenta un parente molto stretto sui social network. Mentre a Salzano la notizia è diventata di dominio pubblico in poche ore domenica.

Ci sarebbe, infine, anche un altro collega padovano ferito nel corso degli scontri
in servizio insieme al collega. Anche per lui alcuni giorni di prognosi riservata.

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