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Cronaca

Fissata per settembre la prima udienza a carico dell'ex presidentessa di Team for Children

Secondo la procura di Padova, Chiara Girello, fondatrice della onlus avrebbe intascato 200mila euro dalle casse dell’associazione, rendendosi responsabile dei reati di appropriazione indebita e truffa aggravata. Lei però si difende: «La sede naturale del processo accerterà che non vi è alcuna responsabilità a mio carico»

Il 28 settembre sarà chiamati a rispondere di fronte al giudice per l’udienza preliminare Chiara Girello Azzena, l'ex presidentessa e socia fondatrice di Team for Children. Secondo la procura di Padova avrebbe intascato 200mila euro dalle casse dell’associazione, rendendosi responsabile dei reati di appropriazione indebita e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nel periodo di tempo fra il 2019 e il 2021.

Indagini

Secondo la procura di Padova, avendo accesso e disponibilità al fondo cassa dell’associazione, frutto di donazioni. Le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Padova e coordinate dal pubblico ministero Sergio Dini, hanno evidenziato una lunga lista di voci di spesa che sono gravate sulla onlus mentre i fondi, secondo l'indagine, venivano usati per scopi personali.

Accuse

Sempre secondo la procura di Padova, ci sarbbe anche un reato di truffa compiuto ai danni dell’Inps visto che la presindentessa avrebbe chiesto la cassa integrazione in deroga per due dipendenti dell’associazione, appellandosi ad esigenze dettate da una situazione di crisi come diretta conseguenza dell’emergenza covid. Per gli inquirenti non ci sarebbero stati i presupposti necessari per accedere agli aiuti della previdenza sociale, dando così luogo ad indennità indebite per circa 3.500 euro. A far partire le indagini era stato un esposto depositato in procura nel febbraio del 2022 e poco dopo la stessa ex presidentessa della onlus si era presentata a colloquio in procura. Chiara Girello Azzena ha sempre respinto le accuse, anche davanti al pm Sergio Dini, che invece il 31 maggio ne ha firmato il rinvio a giudizio.

La difesa

La legale dell'accusata, l'avvocata Paola Rubini, raggiunta al telefono non ha ovviamente commentato visto che si tratta solo della fissazione di una prima udienza anche se ha ribadito quanto sia lei che la sua cliente, Chiara Girello Azzena, sostengono dal principio : «Avremo modo di dimostrare che queste accuse sono infondate». La stessa imputata, attraverso una nota, si difende ancora una volta dalle accuse: «A seguito della conclusione delle indagini è stata depositata una memoria tecnica - contabile all’attenzione del Pubblico Ministero Dr. Dini. In essa è stata analizzata e giustificata ogni contestazione. Non ho mai sottratto nulla alla associazione né tantomeno i 187.000 euro che mi vengono contestate. La Procura della Repubblica ha ritenuto di non accettare le mie argomentate e comprovate giustificazioni. La sede naturale del processo accerterà che non vi è alcuna responsabilità a mio carico. Ho dato tanto all’associazione Team For Children, ho dato tanto ai bambini e ho dato tanto al Reparto di Oncoematologia dell’Ospedale di Padova e non solo ma evidentemente solo con un battito di ciglia viene dimenticato e calpestato tutto quello che ho fatto in 20 anni. Rimango la Presidente di una associazione che continua a sostenere famiglie e reparto della pediatria, che ha un gruppo di volontari che lavorano per fare in modo che tutto proceda al meglio per fare del bene e io continuo ad essere il punto di riferimento. Mi sostiene unicamente il fatto che io quotidianamente ricevo messaggi di solidarietà e di stima perché chi mi conosce sa che non posso aver fatto ciò di cui mi si accusa e conosce la verità dei fatti e io continuerò ad affermare la mia innocenza»

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