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Cronaca

Lotta al tumore al rene: si è concluso a Padova “Maestro”, un progetto di formazione hi-tech

Si conclude, con l’ultima tappa di Padova, il progetto Maestro presso il Palazzo della Salute, che ospita al suo interno il CELL, Center for Experiential Learning, uno dei Centri di Simulazione più avanzati in Europa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

La lotta al tumore del rene passa anche attraverso la formazione medica realizzata con sistemi basati sulla realtà virtuale. Si conclude, con l’ultima tappa di Padova, il progetto Maestro presso il Palazzo della Salute, che ospita al suo interno il CELL, Center for Experiential Learning, uno dei Centri di Simulazione più avanzati in Europa.

Tour di formazione

All’interno di questo centro di simulazione interattivo, già premiato dalle Nazioni Unite per la sua innovatività, gli operatori della salute sono chiamati a seguire percorsi di simulazione diagnostico/terapeutica nelle stesse situazioni operative e di stress del loro ambiente di lavoro, interagendo in tempo reale con un paziente virtuale e vivendo immediatamente il risultato delle loro decisioni. Oggi anche i medici possono aggiornarsi con la simulazione, proprio come i piloti degli aerei. Il progetto Maestro si è proposto, toccando varie città italiane, di realizzare un tour di formazione “esperienziale” all’avanguardia, con l’obiettivo di migliorare la gestione del paziente con carcinoma renale attraverso un approccio multidimensionale e interattivo in grado di rendere più efficace l’aggiornamento professionale degli operatori della sanità sulle nuove possibilità di cura che coinvolgono farmaci con meccanismi di azione innovativi e multi-target.

Alcuni dati

Nel nostro Paese sono quasi 130 mila le persone che vivono dopo una diagnosi di tumore del rene1. La sopravvivenza a 5 anni è pari al 71%, mentre nei metastatici scende quasi al 12%. Oltre che alla familiarità, la neoplasia può essere correlata a stili di vita scorretti come fumo, dieta non equilibrata ed eccesso di peso. “Il Carcinoma del rene è un killer silenzioso che in Italia colpisce 13.600 persone l’anno - dichiara Roberto Sabbatini, Oncologo medico, Oncologia Medica Azienda Ospedaliero Universitaria, Policlinico di Modena - La gestione clinica del singolo paziente può essere molto complessa, dalla diagnosi precoce alla definizione del migliore approccio integrato, ed è fondamentale per lo specialista saper gestire al meglio scenari clinici complessi e individualizzare la migliore scelta terapeutica. Il progetto Maestro ha come punto di forza il confronto tra esperti dei centri di riferimento nazionali e i medici delle strutture sanitarie del territorio per la condivisione di best practice efficaci, prima interagendo con un paziente virtuale in tempo reale e, in seguito, discutendo le scelte diagnostico-terapeutiche effettuate con i docenti e i colleghi.”

Realtà virtuale

Il futuro della lotta al tumore del rene passa anche attraverso la realtà virtuale, tecnologie interattive e formazione medica “esperienziale”. La metodologia didattica esperienziale prevede l’interazione con un paziente in “real time” in un contesto di simulazione virtuale del percorso di cura. Durante le simulazioni i medici interagiscono con pazienti virtuali proprio come avviene nella pratica clinica reale. Tutto questo si traduce in una migliore gestione del percorso diagnostico terapeutico. “Grazie a una gestione ottimale del paziente oggi è possibile puntare verso percentuali di sopravvivenza sempre più alte – continua il dott. Sabbatini – Per quanto riguarda la terapia medica del carcinoma renale avanzato, lo scenario terapeutico si è recentemente arricchito di nuovi farmaci più̀ specifici e mirati, fra cui il cabozantinib che ha dimostrato di essere particolarmente efficace nei pazienti in fase metastatica. Oggi è possibile affermare che la prognosi di questa patologia ha subito sostanziali miglioramenti.” Il Palazzo della Salute di Padova – che ospita il CELL, Center for Experiential Learning, di QBGROUP - è un edificio quattrocentesco che fu sede del primo ospedale padovano, costruito nel 1414 dai coniugi Sibilia de’ Cetto e Baldo da Piombino: l’ospedale di San Francesco Grande. Nella seconda metà del Cinquecento fu in questi locali che, per la prima volta al mondo, gli studenti di Medicina iniziarono a imparare la pratica clinica direttamente al letto dei malati, aprendo la strada al moderno approccio didattico in Medicina. L’ospedale di San Francesco fu attivo per quasi quattro secoli, fino al 1798, quando fu inaugurato l’Ospedale Giustinianeo.

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