Sigarette di contrabbando a 3 euro invece che 5: denunciati in dieci
La Finanza ha sequestrato a Padova (zona Arcella e Stadio), Cadoneghe e Camposampiero, 11.564 pacchetti di sigarette del valore di 60mila euro. Tutti i denunciati sono moldavi. Le "bionde" smerciate tra connazionali
Il 90 per cento dei clienti erano componenti della comunità moldava ed ucraina. Un dieci per cento anche italiani, tra cui qualche casalinga. La merce, sigarette di contrabbando, creava una concorrenza illecita assolutamente insostenibile per i tabaccai, dato che, a fronte di un costo ufficiale di circa 5 euro a pacchetto, veniva rivenduta per 3 euro.
10 DENUNCE. La Guardia di Finanza di Padova ha concluso un’operazione nel settore del contrabbando di tabacchi lavorati esteri provenienti dall’Europa dell’Est che ha portato al sequestro di 231 chili di sigarette, nonché all’individuazione di un’associazione a delinquere composta da 10 cittadini moldavi, legati tra loro anche da legami di parentela. Alcuni sono padre, figlio, moglie. All'interno dell'organizzazione, di fatto gestita da tre dei dieci denunciati, i compiti erano accuratamente distribuiti. C'era chi stoccava la merce e la distribuiva, chi era addetto al pagamento dei fornitori, chi specializzato nei trasporti.
NELLA BASSA PADOVANA: Contrabbando di "bionde" dalla Slovenia
MICRO-TRASPORTI. L’operazione, denominata “Bad smoke”, svolta alle prime luci dell’alba di venerdì da 50 finanzieri del nucleo di Polizia tributaria, ha permesso di rinvenire a seguito di 12 perquisizioni in immobili ubicati a Padova (zona Arcella e Stadio), Cadoneghe e Camposampiero, ben 11.564 pacchetti di sigarette del valore di circa 60mila euro. Un mercato nero, quello del contrabbando delle "bionde", sempre più difficile da stanare per le forze dell'ordine, che non si confrontano più, come un tempo, con grosse importazioni tramite i tir, bensì con una "logistica" più polverizzata, fatta di tanti micro trasporti a bordo di piccoli furgoni usati nella spola verso i paesi dell'Est Europa.
UN FLORIDO BUSINESS. Sono stati inoltre sequestrati 2.200 euro in contanti, 7 telefoni cellulari e 12 schede sim. Gli investigatori hanno inoltre accertato che, solo nei primi mesi dell’anno, il volume d’affari dell’associazione a delinquere è stato di circa 500mila euro. Le indagini proseguono quindi con la ricostruzione della posizione patrimoniale dei singoli che, ufficialmente, risultano essere semplici operai, con redditi dichiarati di poche migliaia di euro l’anno.
