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Cronaca

Sacra Sindone: altre nuove prove biologiche trovate grazie all'Università patavina

Il risultato, pubblicato sulla prestigiosa rivista di spettroscopia applicata "Applied Spectroscopy", è stato ottenuto da un team internazionale di studiosi

Nuove prove biologiche sulla Sindone. Il risultato, pubblicato sulla prestigiosa rivista di spettroscopia applicata "Applied Spectroscopy", è stato ottenuto da un team internazionale composto dal Dr. Jean-Pierre Laude, già direttore di ricerca allo Horiba Jobin-Yvon in Francia, un’azienda leader mondiale in tecnologie analitiche avanzate, e dal Professor Giulio Fanti del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Padova.

IL CORPO DI GESÙ


Subito dopo il recente risultato pubblicato su Plos One Journal da ricercatori italiani del Cnr in collaborazione con l'università di Padova dove la creatinina con ferritina è stata rilevata in prossimità di una macchia di sangue della Sindone, questo risultato, reso possibile dagli studi micro-spettrometrici, conferma che l'uomo avvolto nella Sindone è stato sottoposto a pesanti torture prima di una morte crudele. La santa sindone conservata a Torino dal 1578 è ritenuta da molti il lenzuolo in cui il corpo di Gesù di Nazareth è stato avvolto dopo la sua morte per crocifissione ed è stata oggetto di numerose indagini tecnico-scientifiche. Lo studio recente su una fibra di lino estratta dall'impronta dorsale visibile sulla Sindone nella regione del piede, “Raman and Energy Dispersive Spectroscopy Analysis of a Miscrosubstance Adhering to a Fiber of the Turin Shroud” è stato condotto da un team internazionale e realizzato nell'ambito di una collaborazione scientifica franco-italiana tra l'esperto di microspectro-scopia Dr. Jean-Pierre Laude  direttore di ricerca in pensione di Horiba Jobin-Yvon in Francia, e dal Prof. Giulio Fanti del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università di Padova, Italia.

FIBRA DI LINO.

La pubblicazione di Laude & Fanti, apparsa il 27 luglio 2017 tratta di uno studio condotto su una sostanza non conosciuta aderente a una fibra di lino della Sindone, conservata a Torino dal 1578, ritenuta da molti come il tessuto funebre che avvolse Gesù di Nazareth dopo essere stato crocifisso. La fibra di lino è stata estratta dalla regione del sangue dei piedi nell'immagine dorsale. Lo spettro raman della micro-sostanza sottoposta a analisi, aderente alla fibra è stato confrontato con numerosi spettri pubblicati per coloranti, pigmenti vecchi o moderni, sangue intero, sangue secco, globuli rossi, albumina, macchie di sangue molto antiche, e vari prodotti ematici di degradazione. È stato dimostrato che i picchi raman rilevati potrebbero corrispondere a frequenze di vibrazione trovate nei composti derivanti da biliverdin, ad eccezione di una linea debole che si è tentato di attribuire all'amide.

IL PROFESSOR FANTI.

"In conclusione – spiega il prof. Giulio Fanti -, accoppiando questi nuovi risultati sulla biliverdina con quelli riguardanti la creatinina con la ferritina recentemente pubblicati su Plos One Journal, si ottiene per l'uomo avvolto nel tessuto funebre uno scenario crudele, codificato nelle fibre sindoniche in micro/nano scala. Infatti un trauma produce la biliverdina come degradazione dell'emoglobina nel sangue e la creatinina con ferritina risulta da degradazione delle fibre muscolari”. Sindone 2-2

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