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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Spermatozoi umani nei criceti: esposto anonimo ai Nas

L'andrologo Foresta al centro delle indagini dei carabinieri scaturite da un esposto anonimo che contesta al professore la violazione della legge sulla procreazione assistita che nega incroci tra specie diverse

Nega qualsiasi violazione della legge, e parla di “scandalismo” il professor Carlo Foresta, andrologo dell'Università di Padova, nel commentare un esposto anonimo presentato ai Nas di Padova per un test con spermatozoi umani e ovocita di criceto effettuato in una ricerca della sua equipe sul papilloma virus.

L'esposto ipotizzerebbe la violazione delle legge 40 del 2004, che impedisce incroci tra specie diverse. ''È fuori di luogo parlare di fecondazione'' replica lo scienziato. La legge vieta l'inseminazione, ''noi - sottolinea Foresta - ci siamo attenuti scrupolosamente al test di penetrazione''.

È questa la replica del professore alla notizia riportata su “Il Mattino di Padova” degli accertamenti in corso da parte dei Nas in merito ad una ricerca, da lui condotta, sulla riduzione della fertilità associata al papilloma virus.

L'iniezione dello spermatozoo di un uomo nell’ovocita di un criceto avrebbe avuto come scopo quello di studiare il ruolo dell'infezione del virus Hpv nel seme maschile, rispetto alla capacità di fecondare l’ovocita.

Il racconto scientifico della ricerca è stato consegnato il 10 settembre 2010, alla rivista online Posone e pubblicato il 7 marzo scorso con il titolo: “Mechanism of  human Papilloma virus binding to human  spermatozoa and fertilising ability of infected spermatozoa”. Pubblicazioni alle quale è seguita anche la presentazione nel corso del 25esimo Congresso di Andrologia ad Abano Terme da Carlo Foresta e dal gruppo padovano.

Se l'illecito venisse confermato, i colpevoli rischierebbero da sanzioni amministrative fino a 600 mila euro alla interdizione perpetua dalla professione. Bisognerà verificare se l'esperimento abbia ottenuto il via libera dal Comitato etico dell'azienda ospedaliera padovana. Si indagherà inoltre sulle modalità con cui è stata avviata la collaborazione, relativamente alla sperimentazione, con l'Università de L'Aquila.

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