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Cronaca

Spot Red bull con prete veneto, il boicottaggio degli indipendentisti

La pubblicità dell'energy drink che inscena il dialogo in un confessionale tra un prete e un giovane a caccia di nuovi contatti per aggiornare la propria rubrica "del peccato" non è piaciuto perché denigra il veneto, "rappresentato come un tonto"

“Padre, sono stato con una di facili costumi...”, “Bastianin, ti xè ti? E lei chi la gèra? La Rosetta del borgo di sotto, la Mariuccia dela posta, ah, non sarà mica la nuova maestra...”.

LO SPOT. Questo lo scambio di battute in uno degli ultimi spot della Red Bull ambientato all'interno di un confessionale tra un prete – che parla veneto - e un giovane a caccia di nuovi contatti per aggiornare la propria rubrica "del peccato".

IL BOICOTTAGGIO. La trovata pubblicitaria non ha però incontrato i favori degli indipendentisti veneti che, dal loro quotidiano online “L'indipendenza”, hanno avviato una contro-campagna di boicottaggio del noto energy drink. “Appello a ai veneti di buona volontà e di buon gusto: non comprate, vendete, regalate prodotti col marchio Red Bull. La casa di Salisburgo vi disprezza”, si legge sul sito.

LA MOTIVAZIONE. “Ecco dunque chi è il veneto per Red Bull – spiegano - un prete, uno stupido, forse anche un puttaniere. Niente di nuovo: dalla commedia all’italiana degli anni ’70 fino alle fiction di recente produzione, il veneto è spesso rappresentato come un tonto, un debole, un servo”.

I SIMPSON. E la citazione si allarga ai Simpson, dove l’unico a parlare veneto è l’operaio di colore Carl.

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