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Cronaca Arcella

Dall'allontanamento, ai domiciliari al carcere: stalker evade e stavolta finisce dietro le sbarre

La squadra Mobile ha accompagnato al Due Palazzi il pensionato 72enne dell'Arcella finito ai domiciliari l'8 aprile dopo avere telefonato in questura, minacciando di fare un omicidio

Dall'8 aprile scorso, si trovava agli arresti domiciliari a casa del figlio. La misura restrittiva era giunta a seguito di reiterati episodi di stalking di cui erano stati vittime due vecchi condòmini, residenti nella palazzina in cui viveva l'ex moglie dell'uomo, deceduta in marzo; ma, ad aggravare la posizione di un pensionato 72enne dell'Arcella, già colpito dalla misura dell'allontanamento dal condominio in questione e dal divieto di avvicinamento al luoghi frequentati dalle persone divenute oggetto delle sue persecuzioni, era stata una telefonata ricevuta dal centralino della questura: "Faccio un omicidio, così finisco in galera". Tuttavia - come riportano i quotidiani locali - neppure i domiciliari avrebbero frenato l'anziano: evaso più volte, venerdì scorso, l'uomo è stato raggiunto dagli agenti della squadra Mobile per essere accompagnato in carcere

I PRECEDENTI. In passato, nel 2007, il 72enne era stato condannato per avere perseguitato la sua psichiatra, arrivando, in ben tre occasioni, ad incendiarle l'auto. Poi, un periodo di requie, terminato, però, nell'ottobre dello scorso anno: l'uomo, che nel frattempo aveva divorziato dalla moglie, deceduta nel marzo scorso, aveva continuato ad andare a trovare la donna nel condominio in cui viveva; in quelle occasioni non avrebbe esitato a prendere di mira due inquilini del palazzo.

STALKING CONDOMINIALE. Ad una condomina avrebbe lasciato persino un biglietto minatorio sul parabrezza: "Vedrai che fine ti faccio fare". Peggio sarebbe andata però ad un altro vicino, aggredito per tre volte: alla terza, il pensionato sarebbe riuscito a colpirlo al naso con un lucchetto, fratturandoglielo.

DALL'ALLONTANAMENTO AL CARCERE. L'anziano era stato quindi colpito dalla misura dell'allontanamento dal condominio in questione e dal divieto di avvicinamento al luoghi frequentati dalle vittime dello stalking. Provvedimento convertito in quello più grave dei domiciliari, a seguito della telefonata arrivata al centralino della Questura, e ora aggravato con la disposizione del carcere.

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