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Cronaca Fontaniva

14enne Fontaniva suicida, Boldrini "Chiedere uso responsabile rete"

Lo scrive in un intervento pubblicato giovedì sul Corriere della Sera il presidente della Camera a proposito del caso della ragazzina che si è tolta la vita e che aveva ricevuto insulti e inviti ad uccidersi su un social network

"Dobbiamo ascoltare la richiesta di aiuto dei nostri figli e chiedere un uso responsabile della rete". Lo scrive al Corriere della Sera, in un intervento pubblicato giovedì, il presidente della Camera Laura Boldrini, a proposito del caso della 14enne di Fontaniva che domenica si è suicidata gettandosi dal tetto dell'hotel Palace a Cittadella, in stato di abbandono. La ragazzina, tormentata dalle angosce comuni a tanti adolescenti della sua età, aveva ricevuto insulti e inviti autolesionisti nemmeno troppo velati ("Ucciditi!") attraverso una chat su un social network molto in voga tra i giovanissimi, ora al vaglio della magistratura che ha aperto un fascicolo di indagine.

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IL CYBERBULLISMO FA PAURA. "Vogliamo provare anche solo per un minuto ad immedesimarci nella situazione psicologica che possono vivere questi nostri ragazzi e ragazze, magari più fragili, quando si trovano ad essere oggetto di scherno in rete? Abbiamo idea - si chiede Boldrini - di quale tempesta di odio si scateni e di come sia duro reggerne l'urto? Il cyberbullismo è il pericolo che spaventa di più gli adolescenti italiani. Il 72% degli interpellati lo considera la principale minaccia alla propria vita, più della droga o delle molestie da parte degli adulti. E allora arriva la domanda che mi sta più a cuore: possiamo continuare a cavarcela con la commozione di un giorno e poi dimenticarcene?".

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RISPOSTE SUBITO. Secondo Boldrini, "La rete ha uno straordinario valore di emancipazione, di crescita culturale, di comunicazione. E so bene che l'anonimato sul web rappresenta, nei paesi schiacciati dai regimi dittatoriali, un riparo prezioso per coloro che si battono in difesa dei diritti umani. Ma chiedere un uso responsabile della rete, rispettoso anche dei giovani e dei giovanissimi che la frequentano, non ha nulla a che vedere con la voglia di bavaglio che mi troverà sempre contraria". Significa invece, spiega Boldrini, "sentire la richiesta di aiuto che viene dai nostri ragazzi, senza voltar loro le spalle. Le risposte non sono facili e vanno cercate ascoltando i gestori dei social media, i blogger, l'Autorità che tutela la privacy e coinvolgendo il mondo della scuola e le famiglie. Ma per complesse che siano queste risposte, non possiamo più tardare nell'individuarle. C'è un lavoro di proposta e di raccordo al quale le istituzioni non possono sottrarsi. Non è un'invasione di campo, è un'assunzione di responsabilità. È una strada lunga come lungo è il percorso culturale: dobbiamo imparare a maneggiare con la cura dovuta i nuovi strumenti. Ma è ora di muoverci prima che qualche altra ragazza ce lo chieda".

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