Torre Archimede quasi deserta, un'auto dei carabinieri parcheggiata all'ingresso, abbracci e lacrime in lontananza, mentre escono gli ultimi studenti dall'edificio che per tutto il giorno rimarrà chiuso. Tristezza e domande al dipartimento di Matematica, dopo la tragica scomparsa del 21enne gettatosi lunedì mattina dalla tromba delle scale, schiantandosi al suolo.

Studente suicida all'Università di Padova

GLI STUDENTI. "Oggi, lunedì 14 aprile, le attività didattiche sono sospese per tutta la giornata". Recitano così i cartelli affissi a tutte le porte di accesso alla Torre. All'entrata D, un altro foglio, scritto a penna: "Non accedere alle scale D". Nessuna spiegazione, solo il divieto d'ingresso, e molti giovani escono confusi ancora ignari della tragedia che si è consumata nel palazzo in cui avrebbero dovuto avere lezione. Un gruppo di loro aveva appena finito un esame scritto, sono stati gli ultimi a lasciare il dipartimento: "Non sappiamo neanche cosa sia successo - dicono - ci hanno lasciato terminare la prova e poi ci hanno detto che non potevamo rimanere lì". Sono rimasti sorpresi alla notizia: "Non ne sapevamo nulla, è terribile, ci stavamo domandando cosa fosse accaduto: nessuno ci aveva detto niente". Poco distante, sulle panchine, un'altra comitiva di studenti. Loro sanno, ma non conoscono il nome del ragazzo: "Abbiamo paura, non ci dicono chi sia - dichiarano - ha la nostra età, forse lo conosciamo". Increduli e allarmati i ragazzi di Torre Archimede. Più domande che risposte, per una disgrazia che ha colpito un loro coetaneo nel loro edificio, quello in cui ogni giorno si trovano per andare a lezione. "Ci hanno detto che, almeno per oggi, le lezioni sono sospese. Non sappiamo domani. È incredibile" ci dice un ultimo ragazzo, incontrato all'uscita del palazzo. Distanti, lungo l'argine del Piovego, teste basse di ragazzi che tornano a casa.