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Cronaca Abano Terme

Dopo l'inchiesta il primo consiglio comunale ad Abano: la protesta

Una quarantina di persone si sono assiepate all'esterno del Teatro polivalente, brandendo cartelli contro il sindaco Luca Claudio, indagato nell'inchiesta in corso per presunte tangenti. Oltre cento persone alla seduta

Una protesta inaspettatamente silenziosa quella nata lunedì, davanti al Teatro polivalente di Abano Terme, in occasione del consiglio comunale, il primo dopo l'apertura dell'inchiesta per presunte tangenti che vede indagato, tra gli altri, il primo cittadino Luca Claudio, con l'accusa di concussione e corruzione. Cartelli di contestazione ma nessun eccesso, complice forse, come riportano i quotidiani locali, la decisione dei consiglieri di maggioranza di entrare in aula con un'ora d'anticipo, scelta che ha colto impreparati i manifestanti, costituiti dall'opposizione e da alcune associazioni locali.

IL SINDACO DI ABANO, LUCA CLAUDIO: Guarda il video - IL SINDACO DI MONTEGROTTO, MASSIMO BORDIN: Guarda il video

IL CONSIGLIO COMUNALE. Oltre cento persone si sono presentate per assistere alla seduta, che ha visto, sul finire, l'uscita dalla sala delle minoranze, in blocco. All'esterno, prima che il consiglio avesse inizio, cartelli con le scritte: "Montegrotto docet, dimissioni", e, ancora, "Verde pubblico o pubblico al verde?". Una volta dentro, le surroghe dei consiglieri dimissionari: Girotto e Dragani al posto di Baldan e Manzolini. Poi la relazione sull'inchiesta in corso. Luca Claudio si è limitato a chiarire di avere solo ricevuto un avviso di garanzia. Poi l'intervento della consigliera Adriana Ottaviano, a difesa del primo cittadino e della maggioranza: nessuna intenzione di presentare dimissioni, dal momento che non c'è ancora una condanna.

TANGENTOPOLI ALLE TERME. Succede a seguito dell'inchiesta che da lunedì 13 aprile sta scuotendo i due comuni di Abano e Montegrotto Terme. Dopo l'arresto dell'assessore all'Ambiente di Montegrotto, Ivano Marcolongo, per aver intascato da un imprenditore locale una tangente da mille euro per gli appalti del verde pubblico, erano finiti tra gli indagati il sindaco di Abano, Luca Claudio, e quello di Montegrotto, Massimo Bordin - entrambi per presunta concussione e corruzione, il secondo anche per turbativa d'asta - oltre a tre imprenditori del settore florovivaistico. In un lungo interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Padova, Marcolongo aveva raccontato che lui sarebbe stato solo il mero esattore delle mazzette per conto di Bordin, in un sistema di "bustarelle" del 10% che avrebbe ideato Luca Claudio, e che coinvolgerebbe tutti i settori dell'amministrazione, non solo il verde. Di qui il nome di Claudio Benatelli, assessore al Turismo di Abano, ritenuto il probabile "secondo esattore".

COMMISSARIO PREFETTIZIO A MONTEGROTTO. Intanto, la prefettura di Padova, giovedì scorso, ha nominato Aldo Luciano (vice prefetto) commissario prefettizio per la gestione del comune di Montegrotto Terme fino alle elezioni del 2016. La decisione è arrivata a seguito delle dimissioni presentate lunedì dal sindaco Massimo Bordin, e, mercoledì, da tutti i consiglieri di maggioranza (ad eccezione di Valter Belluco, vicesindaco, che aveva deciso di attendere l'arrivo del commissario). "In questo modo - aveva spiegato Bordin - mi metto a completa disposizione degli inquirenti, allo scopo di fare completa chiarezza sulla mia posizione ed eliminare ogni ombra o dubbio sulla mia totale estraneità ai fatti contestati". Entrambi, Claudio e Bordin, sin dall'inizio hanno sempre escluso qualsiasi coinvolgimento nei fatti contestati. Nessuna intenzione, però, da parte del primo cittadino di Abano, a differenza del collega Bordin, di presentare le proprie dimissioni. E alla seduta del consiglio di lunedì è stato ribadito ancora una volta.

PARLA IL SINDACO DI ABANO, LUCA CLAUDIO:

PARLA IL SINDACO DI MONTEGROTTO, MASSIMO BORDIN:

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